Brasile & Sud America
 
 
BOLIVIA (LA PAZ)  
I “saccheggi controllati” salvano Maduro.
di Roberto Lovari da Salvador – Brasile
L’opposizione aveva puntato tutto sul risultato delle elezioni per eleggere domenica 8 dicembre i 337 sindaci e i 2455 consiglieri comunali della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Il risultato negativo avrebbe dato il colpo di grazia a Maduro, succeduto a Chavez il 14 di aprile con un molto discusso vantaggio dell’ 1,5% dei voti. La più grande crisi economica del paese, dove l’85% di quello che si consuma viene importato, con i venezuelani costretti a girovagare per la città, come facevano una volta i cittadini del “socialismo reale”, in cerca di beni primari come la farina di granoturco o di prodotti come la carta igienica. L’inflazione aveva toccato il 54% annuo, la più alta di tutte le tre Americhe, il mercato nero del dollaro l’assurdo di 60 bolivares contro i 6,30 del prezzo ufficiale. I soventi black out creavano un aggravamento della vita quotidiana, il Venezuela è tra i paesi con più alto indice di omicidi e rapine. Gli analisti davano già all’opposizione un sicuro 56%dei voti. Certamente Maduro non stava fermo e muto, l’imponente propaganda, che ormai dominava la stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione, ripeteva che tutto dipendeva da una manovra organizzata dall’opposizione. La campagna di Maduro non sembrava poter cambiare il clima di sfiducia nei suoi confronti, finché il presidente venezuelano non ha scatenato i “saccheggi controllati”. La strategia populista di obbligare i commercianti a praticare i prezzi fissati da lui sotto la minaccia dell’arresto, o permettere che la popolazione saccheggiasse i negozi senza intervenire, le lunghe file in attesa di comprare i prodotti super ribassati, la fissazione del prezzo di affitto degli immobili o del profitto di ogni attività economica stabilito per decreto da Maduro, hanno cambiato il risultato elettorale. Maduro ha potuto rivendicare la conquista di più di 220 comuni e la somma totale dei voti del suo partito è stata di 5.111.336, pari al 49,24%. Un indubbio risultato positivo. Certamente l’opposizione, con il suo 42.27%, pari a 4.435.097 voti, non si sente sconfitta. Ha conquistato città importanti e significative. Sarà certamente più dura la sua lotta per fermare la “transizione al socialismo” portata avanti da Maduro e le azioni del Presidente avranno pesanti conseguenze sull’economia. A Natale i venezuelani dovranno affrontare nuovi e più pesanti sviluppi della crisi economica. Vedremo cosa inventerà Maduro.

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