Brasile & Sud America
 
 
SUD AMERICA E LATINA  
Gli USA verso il 2012. Barack Obama scommette ancora sul voto del popolo dei
di Roberto Lovari – l’Opinione 08/09/2011
Dati anagrafici ci dicono che per la prima volta negli USA la maggioranza delle nascite non appartengono più alla maggioranza bianca. Già in Brasile l’ultimo censimento del 2010 ha mostrato che solo il 49% è “bianco”. Negli Stati Uniti il dato mostra un profondo cambiamento della composizione razziale del paese, con una crescente differenza di età tra i nordamericani adulti bianchi e i giovani delle minoranze. Gli “Hispanos” o “Latinos”, come vengono chiamati gli americani di origine latinoamericana, di cui un milione è brasiliano, sono la minoranza che ha avuto la crescita più rapida, da 35 milioni nel 2000 a 50 nel 2010. Anche il numero degli elettori è aumentato da 13,2 a 21,3 milioni di votanti. Obama nel 2008 realizzò un duplice miracolo, portò gli Hispanos a votarlo nelle primarie facendogli sconfiggere la potente e brava Hillary Clinton, riuscì a farsi votare dal 67% di loro nelle elezioni presidenziali. Non si dimentichi che in genere le comunità ispaniche e quelle afro discendenti non si sono mai amate molto, Obama ottenne il voto di entrambi. Questo contro un candidato repubblicano del livello del senatore John Mc Cain con un forte appeal sugli Hispanos per la sua lotta, insieme allo scomparso Ted Kennedy, per una legge che sanasse la situazione degli immigrati illegali, ben 12 milioni di persone di cui 8 o 9 Latinos. E’ probabilmente proprio sugli “indocumentados”, come vengono chiamati in spagnolo, che Obama si giocherà la partita l’anno prossimo alle presidenziali. I Repubblicani, anche sotto la spinta del movimento del Tea Party, hanno scatenato vere e proprie offensive contro gli Hispanos illegali, proponendo alla Camera dei Rappresentanti una legge chiamata E-Verify, ossia l’obbligo per i datori di lavoro di controllare presso il Dipartimento della Sicurezza Nazionale la condizione del nuovo lavoratore nei confronti delle leggi sull’immigrazione. Chiaro l’intento dei Repubblicani di rendere impossibile il lavoro ai lavoratori illegali. Ma se questa legge non è andata avanti, non ha avuto esito positivo nemmeno quella del Dream-Act voluta dai democratici. La legge dovrebbe legalizzare i giovani immigrati illegali portati da piccoli dai loro genitori negli USA e che studiano o hanno fatto il militare. Ad accrescere il disagio dei Latinos ci sono studi del Pew Reseach che mostrano che sono quelli ad aver subito il maggior processo di impoverimento a causa della crisi economica. Nell’incontro di fine Luglio tra la maggiore organizzazione dei Latinos,La Raza, e Obama non sono state taciute né la delusione né l’irritazione. Cartelli ironici con la scritta ”Si, tu puedes!” versione spagnola dello slogan di Obama “We can”, e dure critiche hanno accolto il presidente USA. Gli è stato duramente ricordato che nei tre anni della sua presidenza sono stati espulsi un milione di Hispanos. Le scuse di Obama di non avere il potere per risolvere i problemi dei Latinos perché bloccato dai Repubblicani non hanno convinto. Per gli Hispanos altre dovrebbero essere le priorità del governo USA, Obama perlomeno dovrebbe concedere proroghe alle espulsioni degli studenti e dei militari, deportino i violenti o chi ha precedenti penali. Obama, la cui popolarità non è mai stata così bassa, sa che il recupero del voto ispanico sarà forse decisivo per lui nel prossimo anno. Nel 2010 solo il 31%degli ispanici hanno votato, contro il 50% dei bianchi e il 44% degli afro americani. Il problema è recuperarli e portarli a votare. A questo scopo ha invitato l’otto di Agosto nella sala Roosevelt della Casa Bianca i maggiori giornali di lingua spagnola, tra cui El Nuevo Herald, La Opinion e, Al Dia. Le accuse dei giornalisti di non aver fatto nulla sul problema degli “indocumentados” e sulle proroghe alle deportazioni, hanno messo alle corde Obama. Pochi giorni dopo questo incontro, il governo federale annuncia, per bocca di due alti funzionari, un cambiamento nella politica sull’immigrazione. D’ora in avanti non saranno più deportati le centinaia di migliaia di stranieri i cui processi siano di fronte ai tribunali, sempre che non abbiano procedimenti penali. Forti le proteste di chi si oppone alla sanatoria degli immigrati illegali, hanno gridato alla amnistia amministrativa. Obama sa che i Repubblicani, con la loro politica anti immigrazione e a favore dei tagli dei piani sociali, difficilmente avranno il 40% dei voti dei Latinos che gli esperti ritengono necessari per un candidato repubblicano per
vincere. Ad oggi nessuno tra i pretendenti alla candidatura repubblicana per le presidenziali ha espresso tesi capaci di superare l’ostilità degli Hispanos. Sicuramente non li ha mostrati Michell Bachman, che ha ottenuto un forte successo nel test elettorale in Iowa grazie a forti politiche di tagli della spesa federale, cioè diminuire i piani sociali che aiutano proprio gli Hispanos. Certamente i Repubblicani attaccheranno Obama presso gli Hispanos accusandolo di essere la causa dei loro mali causati della crisi economica di cui è responsabile. Jeb Bush,ex governatore della Florida, ed altri Repubblicani hanno costituito un gruppo di lavoro chiamato “rete di leadership” per avvicinare e parlare ai Latinos. La campagna elettorale per le presidenziali del 2012 è appena iniziata.

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