Brasile & Sud America
 
 
SUD AMERICA E LATINA  
Gli ''Hispanos'' presentano il conto a Obama
di Roberto Lovari – Secolo d’Italia 26/10/2010
In questi giorni le due grandi democrazie dell’America vivono giorni politicamente molto importanti, in quella del sud, il Brasile, il presidente uscente, nonostante qualche paura, vedrà domenica 3 ottobre eletta la sua erede politica Dilma Roussef. In quella del nord, gli USA, il presidente in carica Barak Husein Obama rischia di trovarsi clamorosamente in minoranza sia nella camera dei deputati che nel Senato. Ma prima di arrivare alle prospettive del voto, credo che sia utile soffermarci su come vengono scelti i candidati democratici e repubblicani ai vari livelli. C’è chi ritiene che gli iscritti ad un partito possano votare solo per il livello più basso, negli USA in ambedue i partiti i candidati hanno dovuto riconquistare la ricandidatura attraverso una votazione interna degli iscritti al proprio partito. Ci sono state varie “trombature” di uscenti che hanno dovuto lasciare il posto a candidati più votati, ripeto, dagli iscritti specialmente nel partito repubblicano a causa del movimento ”TEA Parthi”. Anche l’uomo che sfidò Obama nel 2008, il senatore John MC Cain, ha dovuto sudare molto per essere ricandidato nell’Arizona. Furono sempre gli scritti che parteciparono alle primarie presidenziali a scegliere il quasi sconosciuto Obama contro la potentissima Hillary Clinton nel 2008. Ma passando dal metodo di scelta dei candidati ai risultati di questi , per il presidente Obama si prevedono tempi difficili cioè la possibilità di trovarsi nei due rami del Parlamento americano in minoranza. Tante le cause di questa possibilità, la crisi economica, la disoccupazione altissima, la delusione scaturita dalle eccessive aspettative per il primo presidente afrodiscendente. Da Obama ci si aspettavano quasi miracoli, lui ha potuto solo fare un buon governo ed attuare solo una parte del suo programma elettorale, ad esempio la riforma sanitaria, che, in mezzo a 1000 difficoltà e critiche, assicurerà una copertura sulla salute a milioni di cittadini americani. Tra le cose non fatte c’è la legge per sanare gli immigrati illegali, che sono circa 12 milioni, aveva promesso di farla entro un anno dalla sua elezione, ma, oltre ad una dichiarazione a marzo di appoggio alla bozza di legge di sanatoria elaborata dal democratico Schumer e dal repubblicano Graham, non è accaduto nulla. Al contrario, una legge dello Stato dell’Arizona in aprile ha scatenato un vero e proprio pogrom contro gli immigrati illegali, legge poi fermata da un giudice, ma la paura si era ormai diffusa. Il fatto è che ben quattro su cinque degli illegali sono”Hispanos”, ossia di lingua spagnola (in in piccola parte anche portoghese).Ma la parola”Hispanos” significa anche la seconda comunità negli Usa, ben 45 milioni a fronte di 30 milioni di afrodiscendenti su circa 300 milioni di abitanti degli USA. Nel 2008 Obama aveva fatto un miracolo, ben il 67% dei 10 milioni di”Hispanos” che erano andati al voto lo avevano scelto, da sempre Hispanos e afrodiscendenti non si amano nella grande democrazia del Nord America. Questo nel 2008, adesso il 2 novembre, nelle elezioni di mezzo, le cose rischiano di essere molto diverse, Obama non ha più la maggioranza delle simpatie degli “Hispanos”. Le migliaia di ”indocumentados”, cioè di”Hispanos” illegali, che a fine luglio sono andati a Washington portandosi i loro figli nati negli Usa ma con genitori a rischio di deportazione, hanno fatto appello vanamente allo spirito di storica accoglienza degli Usa. Ma, di fronte all’assenza di iniziative di Obama, l’antica simpatia si è trasformata in un’apatia se non in ostilità.. I giornali di lingua spagnola come il principale tra di loro, La Opinion, o la Univision, principale canale televisivo in lingua spagnola, hanno espresso senza tentennamenti il malessere dei nordamericani di lingua spagnola. In uno studio di agosto fatta dall’organizzazione America Voice, si è constatato che il voto latino sarà determinante in ben 40 collegi elettorali. Si dirà che la svolta a destra dei repubblicani, con i loro slogan contro l’invasione latina, dovrebbe spingere gli”Hispanos” ad andare a votare e a votare per i democratici, i sondaggi dicono che non sarà così, la delusione li terrà a casa. Il non voto democratico dei latinos potrebbe costare il voto a personalità democratiche come Nancy Peloso in una California dalla forte presenza latina. Non mancano le sorprese, come la quasi certa vittoria per un seggio del Senato del cubano americano Marco Rubio, si badi bene un repubblicano in una storia dalla fortissima presenza ispanica. Rubio ha basato la sua campagna elettorale su di una dura opposizione all’establishment di Washington. Uno studio ci dice che nel 2050 gli ”HIspanos “ saranno il 25% della popolazione degli USA. Dicono che molti WASPS sono già molto preoccupati.

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