Brasile & Sud America
 
 
SUD AMERICA E LATINA  
Sudamerica sospeso fra libero commercio e corsa agli armamenti
Di Roberto Lovari L’Opinione 25/05/2010
Nei miei primi giorni della passata settimana si è tenuto Madrid il vertice, il sesto, tra l'Unione Europea e l'America Latina e i paesi del terribile. Il ministro degli esteri della Spagna, e Moratinos forse è stato un po' euforico nel prevedere "risultati storici", ma sicuramente sono stati fatti passi in avanti nelle relazioni economiche e politiche tra le due aree geografiche. L'incontro era stato preceduto da tensioni tra la Ue e alcuni leaders sudamericani. Nella sua ultima riunione in Argentina la recentemente nata organizzazione degli Stati dell'America del Sud (UNASUL), aveva dato mandato informale al presidente dell'Ecuador Correa, di rendere noto che molti leaders tra cui Lula e Chavez, non sarebbero andati a Madrid se vi fosse stata la presenza del presidente dell'Honduras Lobo. Dopo forti momenti di tensione si è trovato un punto di mediazione portato avanti dalla Spagna, nel suo ruolo di presidente di turno della Unione Europea. Lobo non avrebbe partecipato all'incontro tra UE e America Latina , ma solo a quello tra laUE e il Caribe, ovvero America centrale e i paesi caraibici. Non meno forti sono stati i problemi sollevati da molti paesi europei sulla violazione dei diritti umani a Cuba, molti paesi europei dicono un duro no ai tentativi di riavvicinare Cuba e la UE. Il vertice ha evitato di affrontare il tema dell’Honduras dove nel dicembre dell'anno passato sono state fatte elezioni che non sono state accettate da molti paesi sudamericani. Certamente non sono mancati temi spinosi nelle relazioni politiche tra le due aree geografiche, come il problema delle Falkland - Malvinas o la legge approvata in Arizona che paragona i clandestini a criminali e che ha suscitato tante proteste tra gli “Hispanos” delle tre Americhe. Accanto a tensioni e critiche, i 60 paesi hanno preso decisioni che sono sicuramente molto importanti portando avanti "una associazione strategica" tra i paesi dell'America Latina e del Caribe e della UE. Il sabato precedente l'incontro era stata decisa la creazione della Fondazione Eurolat, un “think Tank” per approfondire le tematiche che interessano le due aree. L'Italia per bocca del sottosegretario alla Pubblica Istruzione Giuseppe Pizza ha offerto di ospitare l'istituzione a Milano, la regione ha reso disponibile un grande spazio nel”Pirellone” per gli uffici. Nell'ambito della riunione vi sono stati minivertici, come quello tra ilCIle, il Cariform.il Mercosur ela Ue. Alla fine dei lavori si possono salutare tre risultati importanti. Il primo un trattato di libero commercio tra laUe ilPerù e la Colombia. L'impegno a riprendere le trattative a luglio tra laUe eil Mercosur ferme dal 2004. L'obiettivo è creare uno spazio di libero commercio in 10 anni capace di cancellare il 95% delle barriere doganali. Non sono mancate le riserve della Francia e di altri 10 paesi europei, preoccupati per gli eventuali danni per la loro agricoltura. Preoccupazioni per altri settori economici che potrebbero essere colpiti dai futuri accordi sono venute dalla Argentina per il tessuto industriale. La Fernadez, presidente dell’Argentina, ha chiesto che gli europei "cessino di vederci come clienti, ma comincino a guardarci come soci". Ma se le trattative tra UE e Mercosul dovranno essere riprese, quelle tra UE e America Centrale hanno portato alla firma di un "accordo di associazione". Dal Guatemala a Panama, passando per Costa Rica, e El Salvador e Honduras i governi e le forze imprenditoriali hanno giudicato storico l'accordo che dovrà essere ratificato dai vari governi entro il 2011. Il Nicaragua non ha partecipato all'accordo. Nell'ambito del vertice di Madrid ampia eco ha avuto la dichiarazione di Oscar Arrias ex presidente del Costa Rica e Nobel per la pace del 1987. Arrias ha denunciato la corsa al riarmo scatenatasi in America Latina. "Al di là degli eufemismi che si usano per nasconderla, una nuova corsa al riarmo, alimentata da contrasti ideologici e dalla debolezza delle nostre democrazie". Ha aggiunto: "l'anno scorso i governi hanno speso 60 miliardi di dollari in armi, mi sembra un affronto ai 200 milioni di latino americani che vivono con meno di un dollaro al giorno". Ha invitato tutti i paesi della regione a fare come il Costa Rica che nel lontano 1948 abolì il suo esercito.

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