Brasile & Sud America
 
 
VENEZUELA (CARACAS)  
La Chiesa cattolica nel mirino di Chavez
di Roberto Lovari – Avanti! 22/07/2010
In questi giorni Chavez ha creato un nuovo terreno di scontro, con la Chiesa cattolica.
La polemica con la Colombia, rea di aver denunziato la presenza in territorio venezuelano di figure importanti della guerriglia narco-comunista delle Farc e del Eln, rischia di far passare i rapporti tra i due paesi dalla fase del ”congelamento” a quella della rottura totale. Durissimo anche lo scontro con il Cile che si era proposto di mandare osservatori per le elezioni politiche del prossimo 26 settembre. L'assemblea nazionale della Repubblica bolivariana del Venezuela aveva risposto con insulti e parole pesanti. Chavez aveva detto sarcasticamente: ”non so dove andranno, certamente i cileni non entreranno in Venezuela” Ma se Chavez è abituato a polemizzare con molti Stati esteri, sicuramente nuovo è il durissimo confronto con le autorità religiose della chiesa cattolica del Venezuela. Certamente negli ultimi anni non sono mancati scontri e frizioni, ma mai si era arrivati ai livelli di questi giorni. In pieno parlamento in occasione della dichiarazione di indipendenza, lunedì 5 luglio, Chavez ha accusato il cardinale Jorge Urosa Savino , arcivescovo di Caracas, per la sua paura del comunismo di essere una persona indegna e troglodita. Per Chavez il cardinale Urosa Savino “è indegno di chiamarsi cardinale”. Rivolgendosi al rappresentante del Vaticano presente in aula, il Nunzio apostolico Pietro Parolini , Chavez lo ha invitato a riportare al Papa Benedetto XVI quanto ascoltato. Nel suo intervento il presidente del Venezuela ha ricordato come fosse stato contrario alla nomina a cardinale di Urosa Savino, ma che poi lo abbia accettato dopo un colloquio con un inviato del Papa. In Venezuela, in forza del concordato firmato tra Chiesa cattolica e stato, i vescovi per essere nominati devono avere l'assenso dello Stato. Le colpe dell'arcivescovo di Caracas erano state alcune dichiarazioni in cui aveva denunziato che il Venezuela andava verso una ”dittatura di tipo comunista marxista”. La conferenza episcopale venezuelana non si è lasciata convincere dalla retorica di Chavez del tipo ”socialismo e cristianesimo possono benissimo camminare mano nella mano”, né intimidire, ma ha risposto con calma e chiarezza. Infatti lunedì 14 luglio le alte gerarchie cattoliche del Venezuela hanno affidato al vescovo Diego Padron il compito di definire il pensiero della CEV. Dopo un invito alla popolazione e al governo ad abbassare i toni, il confronto duro non porta da nessuna parte, dopo una difesa delle dichiarazioni del cardinale Urosa Savino, il vescovo Diego Padron ha affermato: ”noi abbiamo il diritto di esprimere le nostre opinioni, lo facciamo e lo faremo come qualunque cittadino”. Nel comunicato della conferenza episcopale viene espressa la preoccupazione per ” il clima di violenza e di corruzione che regna nel paese, la polarizzazione ideologico politica dei diversi protagonisti non contribuisce alla creazione di un clima positivo per le elezioni legislative del 26 di settembre”. Di ritorno da Roma il cardinale ha dichiarato che ” in Venezuela sono sacri la costituzione e il pluralismo democratico, la libertà di opinione e di pensiero, ed io quando parlo tengo conto solo di questi principi”. Le contromosse di Chavez non sono mancate e sono state tutte dure e polemiche. Mercoledì 14 ha invitato il suo governo a studiare una revisione del concordato con la chiesa cattolica. Gli ha risposto con ironia l'arcivescovo Roberto Luckert “ quello che ci perderà nella revisione del concordato è solo Chavez”.Ha aggiunto che Chavez è l'unico presidente in America Latina che ha il privilegio di poter vietare la nomina di un vescovo. Malignamente ha anche ricordato che tutti i vescovi negli ultimi anni sono stati approvati da Chavez. Il focoso presidente venezuelano in una manifestazione del partito socialista unificato del Venezuela(PSUV) ha attaccato anche il Papa: ”ma cos'è questa storia del Papa ambasciatore di Cristo in terra, Cristo non ha bisogno di ambasciatori. Cristo sta con il popolo e con quelli che lottano per la giustizia e per gli umili”. Non contento domenica 18 ha affermato che dietro il cardinale ci sono il colpo di Stato, la destra fascista e l’Opus Dei . Chiaramente non sono mancate le minacce di portare in tribunale il cardinale”troglodita”. I sondaggi non positivi per il partito socialista di Chavez , la crescente disoccupazione, l'inflazione più alta dell'America Latina, il 30%, fanno da scenario alle scelte del presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela.

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