Brasile & Sud America
 
 
VENEZUELA (CARACAS)  
Chavez non convince gli alleati. Nessun nuovo Patto di Varsavia
di Roberto Lovari da L’Opinione del 27/10/09
Venerdì 16 ottobre si è riunito a Cochabamba, in Bolivia, il VII vertice dell’ALBA (alleanza Bolivariana per le Americhe), il piccolo “patto di Varsavia” dei tropici, promosso dal venezuelano Chavez. Il blocco, come noto, è formato da Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua e alcune piccole isole dei Caraibi come Dominica, San Vicente e Grenadines, Antigua e Barbuda, ne fa parte anche l’Honduras, ma il suo presidente si trova chiuso nell’ambasciata brasiliana ed ha ben altre cose a cui pensare. Hanno partecipato delegazioni inviate dal Paraguay, dalla Repubblica Dominicana, da Haiti e dalla Russia come osservatori.
La riunione aveva all’ordine del giorno il rafforzamento dei legami economici secondo le idee del socialismo e in funzione anti “impero”, leggi Stati Uniti d’America, tra l’altro sempre più assente dall’area dopo l’inizio della presidenza Obama. Dopo la sceneggiata di Evo Morales, logica dato che in dicembre si vota per le presidenziali in Bolivia, consistente nel regalare a tutti i capi di stato e delle delegazioni una copia ristampata dei diari che il Che Guevara scrisse proprio in Bolivia prima di essere fatto prigioniero e giustiziato, Chavez ha fatto la sua proposta: non rafforziamo solamente i rapporti economici, ma stringiamo un’alleanza militare. “Perché no? Chi può proibire a paesi sovrani di fare un’alleanza militare difensiva, di scambiarsi soldati ed ufficiali, addestramento, equipaggiamento e logistica?”
Il primo a dire no è stato proprio l’alleato più fedele, Evo Morales, che, con la scusa di voler studiare meglio il problema, in pratica lo ha rinviato al solito comitato, come si fa in Sudamerica quando non si è d’accordo. Sicuramente Chavez, da quando sono diminuite le sue rendite petrolifere, è meno convincente. Forse anche i presenti al vertice hanno tenuto presente le recenti dichiarazioni dalla prigione dell’ex ministro della difesa di Chavez Raul Baduel: ” La presenza cubana è sempre più forte nello stato venezuelano”. Sicuramente i convegnisti si saranno anche ricordati l’alleanza sempre più stretta con l’Iran. Certamente sarà vero che la collaborazione in campo nucleare è a fini pacifici, ma la vicenda rimane sempre un elemento inquietante. In campo economico e politico le cose sono andate decisamente meglio. I membri dell’ALBA hanno dato vita al trattato del “Sistema Unificato di Compensazioni Regionali” (SUCRE). L’obiettivo è di realizzare l’indipendenza monetaria e finanziaria al fine di eliminare la dipendenza dal dollaro nordamericano nel commercio. Un primo passo, secondo quanto affermano le fonti ufficiali del vertice, per la creazione di una moneta unica come nell’Unione Europea. Morales propone che si chiami “Pacha” che nella lingua indigena Quechua significa terra. Sono stati anche fissati i principi che i paesi membri dell’ALBA svilupperanno nel “Trattato del Commercio dei Popoli” (TCP) ovvero come creare un commercio giusto, complementare e solidale, in modo tale che i paesi dell’Alleanza possano superare i diversi livelli di sviluppo economico.
L’ALBA creerà anche una impresa che commercializzerà le esportazioni e le importazioni (ALBAEXIM) come meccanismo di complementarietà commerciale e aprirà negozi in tutti i paesi per i suoi prodotti.
In campo politico Chavez ha detto che il vertice di Cochabamba è un passo in avanti “per esorcizzare la dottrina imperiale da queste terre e per recuperare la dottrina libertaria di Bolivar”. Non sono logicamente mancati nel documento finale l’invito alla Colombia a non cedere le basi agli USA e l’accusa all’imperialismo e alle forze di destra di aver reagito con il golpe in Honduras alla crescita delle forze e delle idee progressiste in America Latina e nei Caraibi.
Nel documento si mette allo studio la creazione di un “Tribunale Internazionale di Giustizia Climatica” affinché i paesi sviluppati paghino i loro debiti climatici e riducano veramente le emissioni di gas inquinanti.
Morales ha proposto che dopo le celebrazioni a Cuba del V anniversario della nascita dell’ALBA, il 13 e 14 dicembre, tutti si rechino a Copenaghen per la riunione internazionale sul clima.

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