Brasile & Sud America
 
 
VENEZUELA (CARACAS)  
Lo show di Chavez al vertice tra Africa e America del Sud
di Roberto Lovari l’Opinione 30/09/09
Nell’isola del Caribe Venezuelano di Margarita si è tenuto il II vertice dei paesi dell’America del Sud e dell’Africa, o ASA come cominciano a chiamarlo.
Il primo vertice si era tenuto nel 2006 in Nigeria organizzato del Brasile, l’unico risultato era stato la creazione del Forum Cooperativo Africa - America del Sud (ASACOF), con risultati fino ad ora inesistenti. Il Brasile è da anni impegnato a trasformare in dati economici e politici i suoi antichi legami con l’Africa. Il 40 % o forse più dei suoi abitanti hanno gli antenati che vengono dall’Africa, per non parlare dell’ampia area dell’Africa lusofona che il Portogallo ha lasciato in eredità del suo antico impero coloniale.
Se in Nigeria Lula poté giocare da primo attore, data l’assenza del Venezuela, adesso a Margarita l’anfitrione è Chavez. Il Brasile aveva avvertito che il vertice non doveva trasformarsi in una sede per attacchi all’”imperialismo” ovvero agli USA. Buoni propositi scomparsi ben presto per dar vita ad una nuova sceneggiata di Chavez e di alcuni suoi pari africani come il colonnello Gheddafi. Di fronte ai 66 paesi, di cui trenta rappresentati da capi di stato, Lula ha auspicato lo sviluppo dei rapporti tra Sud e Sud del monto in uno scenario di multipolarismo.
Lula ha attaccato l’ONU il cui Consiglio di Sicurezza ha perso prestigio ed autorevolezza. Le due regioni devono lavorare insieme per stringere legami politici, economici e sociali. Tutti i paesi dell’America del Sud e dell’Africa devono chiedere la riforma dell’ONU e l’allargamento all’Africa e all’America del Sud del Consiglio di Sicurezza. Superfluo ricordare che da anni il Brasile rivendica quel posto. L’annuncio della firma dell’accordo, dopo lunghe trattative iniziate nel 2007, tra Brasile, Argentina, Paraguay. Uruguay, Ecuador, Bolivia e Venezuela (stato promotore) per far nascere la Banca del Sud con capitale iniziale di 20 miliardi di dollari ha dato un contributo per allontanare dal vertice l’atmosfera di una vecchia riunione dei “paesi non allineati” dei decenni passati della guerra fredda.
Ma Chavez senza mezzi termini ha chiesto che deve nascere un asse tra America del Sud e Africa in funzione anti imperialista e che la presenza di tanti capi di stato africani è il segno del prestigio nel mondo della sua rivoluzione bolivariana. Come ciliegina sulla sua torta non solo ha incontrato e firmato accordi commerciali con la Libia, ma ha anche espresso il suo appoggio morale e politico al presidente dello Zimbabue, Robert Mugabe, presente al vertice. Mugabe è una vittima del sistema di dominio del mondo del capitalismo attraverso la stampa, attaccato per il suo impegno nella lotta anti colonialista. Chiaramente in questo campo non poteva mancare l’intervento di Gheddafi. Comodamente alloggiato nella sua tenda posta nell’Hotel Hilton, il dittatore libico ha ricordato come “l’imperialismo e il sionismo sono forze del male”. Grande curiosità ha suscitato la sua proposta di fare una “Nato del sud”. La riunione si è chiusa con una serie di accordi specialmente nel campo energetico e di rivedersi in Africa, nella Libia di Gheddafi.
L’unico assente sudamericano è stato il presidente delle Colombia Alvaro Uribe, sia perché impegnato a portare avanti il referendum sul terzo mandato presidenziale, sia perché le relazioni tra Colombia e Venezuela sono state “congelate” come ha detto il presidente Chavez.
Il documento finale è in linea con un trito terzomondismo, un invito alla collaborazione economica tra Sud e Sud, revoca del blocco commerciale di Cuba da parte degli USA, condanna del “golpe” in Honduras. Non è mancato un contentino per il Brasile, i 66 paesi dell’ASA si impegnano ad appoggiare il Brasile quale sede delle Olimpiadi del 2016.

torna indietro torna sopra