Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Brasile: fallisce l’uomo più ricco del paese
di Roberto Lovari – da Agenzia Fuoritutto 07/11/2013
È durata non più di una settimana l’atmosfera positiva generata dal successo della gara per affidare lo sfruttamento del mega giacimento petrolifero sottomarino chiamato “Libra”. Il presidente Dilma Rousseff non si era persa l’occasione ed era andata in tv a reti unificate a parlare del successo, tra un anno si vota per le presidenziali. Il Presidente brasiliano ha detto che “l’asta è stata un successo, le società vincitrici nei prossimi 35 anni pagheranno 460 miliardi di dollari, basterà applicare correttamente queste risorse per avere una piccola rivoluzione benefica e trasformatrice”. Da pochi giorni Dilma aveva firmato una legge che assegna il 75% e il 25% delle risorse provenienti dal petrolio rispettivamente alla educazione ed alla sanità. È passata appena una settimana, quando si abbatte sul Brasile un duro colpo, Eike Batista chiede al Tribunale l’Amministrazione controllata per impedire la bancarotta, in pratica il fallimento. Eike Batista era l’uomo più ricco del Brasile ed era arrivato ad occupare l’ottavo posto nella lista della rivista Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Bellissime donne, barche lussuose, amicizie potenti e grandi riconoscimenti avevano fatto di questo personaggio l’immagine del successo del Brasile di questi anni. Poi è cambiato il vento, la sua società petrolifera, la OGX, da lui creata nel 2007, che si andava ad aggiungere alle miniere e alle altre attività, era arrivata a valere 40 miliardi. Poi, lentamente, il disastro, in poco più di un anno ha perso 30 miliardi di dollari. Pochi giorni fa è stata tolta dal listino della Borsa di San Paolo perché deprimeva troppo, le azioni della OGX erano passate da 27,10 reais a 0,17. Ancora non si è riusciti a capire i reali debiti di Eike Batista, da 5 a 10 miliardi di dollari. Tra i creditori, il giornale di S. Paolo, l’Estradao, con malignità, ha scritto che l’OGX ha anche un debito di 11.000 reais con un fornitore del “cafezinho” ossia il caffè, bevanda nazionale del paese. Naturalmente i giornali anglosassoni e nord americani, Economist e New York Times, non si sono lasciati sfuggire l’occasione ed hanno scritto: “non vorremmo che anche il Brasile fosse come Eike Batista, un grande e rapido successo e poi….”. Certamente non può mancare il sospetto che i giornali americani reagiscano al duro atteggiamento adottato dalla Rousseff sulla vicenda dello spionaggio. Il presidente brasiliano, non solo ha annullato la visita a Washington prevista per ottobre, ma, insieme alla Francia, sta presentando all’ONU un documento contro lo spionaggio internazionale per salvaguardare la riservatezza su Internet.

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