Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Con le dimissioni di Tarso Genro salta la protezione per Battisti
di Roberto Lovari - l’Opinione 05/02/2010
Destando non poca sorpresa Berlusconi ha annunciato che tra gli obiettivi del Governo c’è l’estradizione del terrorista Cesare Battisti dal Brasile. Ma mentre questa notizia appare in tutta evidenza sul “Corrierone” in Brasile le agenzie e i giornali riportano le dimissioni dal Governo il 10 Febbraio del Ministro TARSO GENRO, ovvero di colui che in contrasto con l’organo preposto ha concesso asilo politico a Cesare Battisti. Le dimissioni non sono dettate dalla presa d’atto dell’errore commesso ma semplicemente per potersi candidare alle elezioni per la carica di governatore del suo Stato natale, il RIO GRANDE del Sud. Molti commentatori avevano messo subito in relazione l’asilo a Battisti e la volontà di TARSO GENRO di candidarsi di nuovo, nel 2005 era stato sconfitto e il Partito dei Lavoratori (il PT in portoghese) aveva costretto LULA a metterlo nel Governo. Con l’asilo al terrorista Battisti TARSO voleva acquistare meriti con la sinistra brasiliana ed internazionale, ambedue grandi protettori del terrorista di sinistra BATTISTI. Molti si domandano se vi è correlazione tra i due annunci. Forse Berlusconi pensa che una volta fuori dal Governo brasiliano TARSO GENRO, sarà più facile per LULA prendere quella decisione a cui lo ha delegato il Supremo Tribunale Federale, ovvero concedere l’asilo politico a Battisti o rimandarlo in Italia per scontare le condanne. Si tenga presente che nelle prossime settimane Berlusconi incontrerà LULA in Brasile. Dovranno discutere di cose non piccole come l’acquisto da parte della Marina Brasiliana di nove navi di vario tipo, oltre all’accordo firmato nel Dicembre passato tra Brasile e Iveco del Gruppo FIAT per la costruzione di ben 2044 blindati per un valore di circa 3 miliardi di dollari. Detto questo è naturale che le diplomazie dei due paesi siano al lavoro per impedire che il caso Battisti crei problemi, non si dimentichi inoltre che i due sono ambedue sotto elezioni, LULA per quelle presidenziali di Ottobre, Berlusconi per quelle regionali di fine Marzo. Interessante è un articolo apparso sulla FOLHA DE S. PAULO, uno dei più accreditati giornali del Brasile. Secondo il giornale il Governo italiano avrebbe fatto presente a JOSÉ VIEGAS, ambasciatore brasiliano in Italia, la grave situazione che si verrebbe a creare se LULA dovesse concedere l’asilo politico a Battisti o prima dell’arrivo o subito dopo la partenza di Berlusconi dal Brasile. Certamente la raccomandazione verrà tenuta presente da LULA che è su questa vicenda in mezzo a due fuochi. Anche se nel Governo dopo il 10 Febbraio non ci sarà più TARSO GENRO, proprio nei giorni in cui Berlusconi sarà in Brasile, il suo partito, il PT, celebrerà la convenzione nazionale nella quale sicuramente vi sarà presa una posizione a favore di Battisti. Dall’altro LULA sa che i mezzi d’informazione, la pubblica opinione, quasi tutti i partiti, compresi molti che fanno parte del Governo stesso, sono favorevoli ad estradare Battisti. Senza contare che in caso di asilo l’Italia potrebbe portare il Brasile di fronte alle corti internazionali di giustizia per la rottura dell’accordo esistente tra i due paesi sull’estradizione.
Le cose stanno andando molto bene a LULA in campo nazionale ed internazionale. Nel paese la sua candidata alla presidenza DILMA ROUSSEFF ha sorprendentemente superato il 20% dei consensi sui quali era inchiodata da mesi per portarsi ad un 27%, appena sotto di 5 punti da quel JOSÉ SERRA, governatore dello Stato di S. Paolo e candidato dell’opposizione, da mesi attestato su di un pauroso 40% circa dei consensi. Certamente, l’opinione degli osservatori è unanime, il risultato è dovuto al gran lavoro di LULA che gira come una trottola l’immenso Brasile, lavoro che gli è costato un piccolo problema di salute. Il malessere lo ha bloccato sull’aereo che lo doveva portare in Svizzera, dove il Forum Economico Mondiale di DAVOS gli avrebbe dato il titolo di “Statista mondiale”. A fine Gennaio i NO GLOBALS del Social Forum Mondiale di Bahia lo avevano appena applaudito come uno di loro. LULA prenderà tempo, molto tempo, forse fino alla sentenza del Tribunale di Rio de Janeiro che sta giudicando Battisti per ingresso illegale nel paese. Una condanna ad un anno o due dovrebbe essere scontata in Brasile, così saranno salve le elezioni dei due presidenti. Il nuovo presidente del Brasile eletto a Ottobre avrà così tutto il tempo per decidere, Battisti intanto rimarrà in carcere, come merita.

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