Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Il canto libero di Battisti Cesare, non Lucio
di Roberto Lovari da l’Opinione 25/09/09
La vicenda dell’estradizione del terrorista Cesare Battisti dal Brasile, dove a gennaio ha ottenuto l’asilo politico dal ministro della giustizia Tarso Genro, si è complicata negli ultimi giorni con sviluppi che potrebbero dare inattese decisioni. Nella prima metà di settembre il Supremo Tribunale Federale, una specie di Corte Costituzionale a cui la costituzione brasiliana assegna il compito di poter giudicare decisioni ed atti amministrativi del governo e dei singoli ministri, aveva tenuto una lunga e tesa riunione sulla richiesta di estradizione di Battisti fatta dall’Italia. Il dibattito e i voti espressi, 4 a favore e tre contrari, il presidente che vota per ultimo aveva fatto capire che era d’accordo con il relatore Peloso per l’estradizione, tutto sembrava volgere a favore dell’Italia, anche quando uno dei giudici, Marco Aurelio Mello, aveva chiesto la sospensione per meglio esaminare le carte.
Violenta la reazione di Tarso Genro che ha accusato il Supremo Tribunale Federale di provocare con la sua eventuale decisione di annullamento dell’asilo politico una crisi tra i poteri costituzionali del paese. Per Gernro la scelta del relatore Peloso di proporre l’annullamento dell’asilo pilitico fu una decisione “ideologica”. Cesare Battisti per il ministero della giustizia brasiliano è un “prigioniero politico, è un criminale politico, ma non comune”. In Brasile vi è una rivista che da lunghi anni porta avanti tesi molto di sinistra, è Carta Capital, diretta da un oriundo italiano Mino Carta. Nell’editoriale del 16 settembre, dopo la riunione del STF, senza mezzi termini definisce Battisti “un criminale comune inequivocabilmente per i suoi delitti di sangue”.
L’accanimento di Genro a difesa di Battisti ha molte motivazioni. Alcune oscure ma intuibili. “Trombato” da Lula per succedergli alla presidenza, con la concessione dell’asilo politico ha messo Lula in una posizione scomoda, acquistando notorietà a sinistra, proprio in questi giorni ha ottenuto la candidatura a Governatore del suo stato, il Rio Grande del Sud, dove è già stato sconfitto nel 2002.
Non si deve trascurare la pista internazionale, durante il regime militare i vari Genro e oppositori avevano avuto sostegno dai cubani, dal comunismo e dalla sinistra internazionale a cominciare da quello francese. L’anno prossimo si vota per le presidenziali e la candidatura scelta da Lula ad oggi sta andando malino. Ecco spiegato il comportamento di Lula disposto a tutto pur di veder trionfare la sua pupilla.
Nei giorni scorsi ha costretto il suo partito a difendere il presidente del Senato Jose Sarney, uomo forte di quel partito, PMDB, indispensabile con i suoi voti nel prossimo anno. La scomparsa di un membro del STF, Carlos Alberto Direito, gli ha aperto la porta per un tentativo di evitare con l’annullamento dell’asilo politico una sonora sconfitta politica per lui e per il suo potente ministro della giustizia. Ecco allora l’indicazione per il STF dell’avvocato Antonio Dias Toffoli, per anni avvocato di Lula, del PT e delle loro campagne elettorali. Appena fatto il nome, su Toffoli si scatena l’uragano. Tuffoli è stato condannato due volte per aver ottenuto illegalmente un appalto nello stato di Amapa. La stampa brasiliana fa subito i conti, nel Supremo Tribunale Federale ai tre a favore di Battisti si aggiungerà sicuramente l’uomo del PT portandoli a quattro. Ma viene anche ricordato che il giudice che ha chiesto la sospensione, Marco Aurelio Mello, è cugino dell’ex presidente Collor de Mello. Dopo essere stato eletto nell’89, nel ’92 fu costretto alle dimissioni sotto l’accusa di corruzione. Lula, da lui sconfitto nell’89, e il PT ebbero in questa vicenda un ruolo determinante. Ma il Lula del 2009 guarda al 2010 ed eccolo allora in questi mesi abbracciare Collor diventato senatore e suo grande sostenitore. Il cugino e giudice Marco Aurelio Mello ha già annunciato che studierà bene i termini delle prescrizioni legali e esaminerà la legge sui pentiti in base alla quale è stato condannato Battisti.
Molti in Brasile obiettano ch Toffoli ha tra i pochi titoli quello di essere amico del potente Dirceu, costretto alle dimissioni per lo scandalo dei mensili pagati a deputati amici per far loro votare le leggi di Lula. A chi gli rimproverava di aver scelto un uomo che era stato bocciato a due concorsi per giudici e non aveva né specializzazione né dottorato, Lula ha detto:” La gente deve capire che dopo che il Brasile ha eletto un presidente della Repubblica senza diploma, e lo stesso è per il vice presidente Alencar, i titoli non servono più”.
Il 30 settembre la Commissione Costituzione e Giustizia del Sanato e poi successivamente il plenario esamineranno se l’avvocato Toffoli ha i titoli e la probità per diventare membro del Supremo Tribunale Federale. Finchè il procedimento non avrà termine è chiaro che il giudice Mello avrà bisogno di tempo per esaminare il fascicolo. L’ultimo interrogativo è che cosa farà il presidente del STF Mendes di fronte ad un organo diviso in cui il suo voto sarà determinante.

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