Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Lula e le comunali
di Roberto Lovari da l’Avanti
In questi giorni in Brasile si stanno giocando due grandi partite politiche, quella per le elezioni comunali previste per il mese di ottobre e quelle presidenziale dell’ancora lontano 2010 per le quali  si sono già aperti i giochi.
Le due partite politiche non dovrebbero né influenzarsi né mescolarsi, tutti per lo meno lo dichiarano, ma nei fatti i risultati che daranno i seggi elettorali a ottobre avranno un peso significativo per la scelta del successore di Lula.
La repubblica federale del Brasile vede il potere politico e amministrativo distribuito tra presidenza della repubblica, parlamento, stati e municipi. Questi ultimi sono grandi elettori in tutte le prove elettorali, si pensi ad esempio al peso elettorale del sindaco di San Paolo, con i suoi 19 milioni di abitanti e con quell’80% del PIL dello stato di San Paulo che da solo copre il 30% del PIL di tutto il Brasile.
Ecco perché Lula, ormai impegnatissimo a lanciare il suo delfino, o meglio la sua delfina, il ministro della Casa Civil, il suo capo di gabinetto, Dilma Roussiff, segue e guarda con grande attenzione le varie vicende politiche delle più importanti capitali degli stati per la scelta dei candidati e, logicamente, le mosse del suo partito, il PT.
I partiti in Brasile, data la dimensione continentale del paese, hanno sì una struttura nazionale, ma anche una grande autonomia regionale. Gli stati, le città, vivono vicende politiche e spesso formano alleanza diverse da quelle esistenti a Brasilia. Certamente a Brasilia vi è una alleanza di partiti che sostengono Lula e il suo governo, hanno ministri e incarichi nelle numerose aziende di stato, vi è anche un’opposizione che spesso in Senato riesce a fermare la maggioranza.
Questa realtà di maggioranza e opposizione a livello locale dei comuni si muove secondo logiche diverse. Il dato preoccupa Lula che, in modo non ufficiale, tenta di mantenere a livello locale le stesse alleanza esistenti a Brasilia.
Il caso più clamoroso è quello del PMDB che, con i suoi 92 deputati e 20 senatori, è forza di grande importanza nel sostegno della sua maggioranza.
È di questi giorni la scelta del PMDB di San Paolo, guidato dal vecchio Oreste Quercia, di appoggiare il candidato a sindaco democratico (ex PFL) Kassab. Ma Kassab fa parte del blocco di opposizioni insieme al PSDB, il partito dell’ex presidente Cardoso. È vero che anche il PSDB è profondamente diviso tra chi vorrebbe appoggiare Kassab in nome dell’ alleanza federale e chi vorrebbe invece candidare Alckmin, sconfitto da Lula nel 2006. Ma, se nel PSDB le cose non vanno bene, non vanno certo meglio  nel PT di Lula; la bella Marta Supplicy non riesce a far dimenticare la sua infelice battuta durante la disastrosa paralisi del traffico aereo dei mesi scorsi: “rilassati e godi”, né a stringere alleanza con il cosiddetto “bloquinho” (piccola alleanza) formato dal Partito Socialista Brasiliano, dal Partito Comunista del Brasile e dal Partito Democratico del Lavoro (PDT), partiti tutti alleati di Lula, che accusano il PT di volerli “divorare”.
Partita diversa ma non meno complicata è quella della capitale del Minas Gerais, Belo Horizonte.
Stato da sempre fondamentale quello del Minas Gerais, con i suoi 20 milioni di abitanti, nelle scelte presidenziali. Qui il PT porta avanti una inedita alleanza con il PSDB, il partito del candidato presidenziale al momento più forte, Josè Sepra, guidato dal governatore Aezio Neves, nipote amatissimo del grande Tancredo Neves, l’uomo che riuscì a farsi eleggere presidente da un parlamento controllato dai generali.
Aezio e il PT di Belo Horizonte sono alleati nel sostenere alla carica di Sindaco un uomo del PSB. Il PT nazionale è furioso e non sa ad oggi cosa fare.
A tutto questo si aggiunga il quadro estremamente complicato di Salvador di Bahia. Qui i problemi sono duplici. Da una parte il PT ha deciso di non appoggiare il sindaco uscente, Joao Henrique del PMDB, ma il PMDB fu vitale nel 2006 nel far vincere il governatore del PT Wagner, ed è ora appoggiato dal potente ministro di Lula Vieira Lima, che insiste per il mantenimento della alleanza a suo tempo stipulata e minaccia ritorsioni nel 2010.
Per completare il PT vuole un suo candidato per ottobre, ma ad oggi di candidati ne ha ben quattro, tutti decisi ad affrontare la convenzione del PT per la scelta..
Nel suo recente viaggio a Salvador, Lula non sapeva dove guardare e che fare, ha finito per abbracciare e baciare tutti, misurando gesti e parole, nel 2010 eventuali errori potrebbero essere scaricati sulla sua delfina, Dilma Roussiff.

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