Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Dilma Rousseff, la delfina di Lula
di Roberto Lovari da L'Opinione
In questi giorni in Brasile gli occhi sono puntati sulle scelte di Lula in merito alle elezioni presidenziali del 2010. Dopo aver scartato l’ipotesi di un suo terzo mandato, viste le proteste di tutto il paese compreso il suo partito e la sonora sconfitta del venezuelano Chavez nel suo tentativo, Lula si è convinto ad aprire i giochi e a cominciare a lavorare per far eleggere un presidente da lui scelto.
Certamente il 2010 non è vicino, ma, non avendo Lula un successore naturale, è costretto a costruire il candidato per tempo.
L’autorevole giornale “Estrado de Sao Paulo” a fine febbraio affermava che solo con il nuovo anno Lula avrebbe scoperto le carte. Gli ultimi sondaggi gli danno una popolarità superiore al 60% nonostante i recenti scandali delle carte di credito lo abbiano di nuovo lambito, ma gli stessi sondaggi gli forniscono il dato della non trasferibilità di questa popolarità.
Il primo di marzo, i due settimanali più diffusi in Brasile, il liberale Veja e quello di sinistra Istoè, con singolare sintonia sono usciti con due servizi in cui viene annunciata la scelta e la discesa in campo di Lula a favore di Dilma Rousseff, ministro della Casa Civil, che potremmo tradurre capo di gabinetto, anche se questa carica ha molto più potere ed importanza.
Secondo Veja la scelta avrebbe una ragione preminente, l’ex guerrigliera gli avrebbe garantito che, se eletta, non si sarebbe ricandidato nel 2014, lasciando così lo spazio per un ritorno sulla scena politica di Lula.
Certamente questo dato è importante, ma non è il solo che ha pesato nella scelta. Da tempo Dilma Rousseff è nota come la persona più vicina a Lula e di sua totale fiducia. A lei aveva affidato l’incarico di seguire e coordinare l’atto più importante dei suoi due mandati, il PAC, il piano di accelerazione della crescita economica, un insieme di interventi in tutto il Brasile e in tutti i settori per una spesa complessiva di 250 miliardi di dollari.
È stata anche in Italia nei mesi passati con una breve conferenza stampa in cui ha dimostrato quello che i suoi ammiratori ne dicono: di essere brava e preparata, anche se è vero quello che sostengono gli avversari, che ha un carattere deciso al limite dell’arroganza.
Di questi limiti caratteriali Lula ha piena consapevolezza e, dicono i “boates”, le avrebbe detto più volte di “togliersi quel viso da impiegata”. Ultimamente si è anche sottoposta ad una dura cura dimagrante ed h anche cercato di imparare a sorridere.
Certamente non è solo perché è preparata e fedele che Lula la lancerà come candidata alla Presidenza. Nei paesi con sistema maggioritario a due turni molto importante è l’indice di reiezione del candidato; non avendo mai concorso ad elezioni la sua percentuale di reiezione è a zero.
Non solo è preparata, ma anche pronta nei dibattiti e nelle discussioni.
Detto questo, bisogna anche dire che non sono pochi i suoi punti deboli. Il più grande è l’ostilità del PT, il partito suo e di Lula. Le ragioni sono semplici: non è una presenza “storica” nel PT, si è iscritta solo nel 1999, dopo un passaggio nel PDT. I suoi rapporti con i parlamentari e i dirigenti dei partiti alleati sono pessimi a causa delle continue liti sugli incarichi nel “sotto governo” brasiliano. Ultima, ma non insignificante, è la contrarietà della macchina statale alla sua candidatura.
Per completare il quadro, non essendosi mai candidata, è difficile dire quale sarà la sua capacità di fare campagna elettorale.
Lula, consapevole di tutto questo, ha deciso di lanciarla ufficialmente. Lo ha fatto a Rio venerdì 7 marzo in occasione del lancio di un vasto programma di risanamento delle favelas. In pubblico l’ha chiamata la “madre del PAC”, ufficializzando così l’inizio del suo lavoro per costruire il suo successore.
Dovrà lavorare molto, i sondaggi danno la sua preferita al 5% contro il 38% del Governatore dello stato di San Paolo, Jose Serra.
Lula ha annunciato che, insieme al PAC e ai programmi sociali della “bolsa Famiglia” che assistono 11 milioni di famiglie, lancerà un programma di 4 miliardi di dollari denominato “Territorios da Cidadania” per interventi nelle zone più povere del paese.
Il presidente del Brasile ha fatto sapere che inizierà a girare il paese per lanciare i vari programmi, è chiaro, al suo lato ci sarà sempre Dilma Rousseff, la candidata, per ora, alle elezioni presidenziali del 2010.

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