Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Con Antonio Carlos Maghalaês scompare un pezzo di storia baiana
di Roberto Lovari

Tra i molti Brasili che esistono uno dei più diversi per storia e caratteristiche complessive è li Nordest, e in questa macro regione lo stato di Bahia è quello che marca le maggiori diversità. Terra delle grandi piantagioni di canna da zucchero prima, di cacao poi, prima capitale del Brasile, vero crogiolo di razze e di religioni. I ritardi storici del Brasile qui acquistano per secoli il volto del potere della grande aristocrazia agraria e dei signori semifeudali del potere patriarcale, i ”Coronel. Antonio Carlos Magalhaês era un perfetto esponente di questa realtà. Era chiamato comunemente ACM, i suoi nemici si riferivano a lui con l’espressione ”Toninho Malvadeza”, Antonio cattiveria, i suoi con un affettuoso Cabeza branca, capelli bianchi. Scompare con lui l’ultimo grande patriarca, il “coronel” locale e nazionale della vecchia tradizione latinoamericana. ACM esprimeva perfettamente tutte le caratteristiche del leader locale, comandare su tutti e tutto senza timore di farlo vedere, anzi mostrandolo con durezza e sicurezza. Carattere forte ed impetuoso, erano famosi i suoi scontri a livello locale e nazionale. Ma se esercitava il potere senza remore secondo il modello dei vecchi “coronel”, era anche un politico intelligente, capace e pronto al nuovo. ACM aveva fatto della Bahianità la sua bandiera. In nome di questa si era conquistato, lui uomo di destra e sostenitore del regime militare, la non facile simpatia e l’appoggio degli intellettuali. Tra questi uomini come Gaetano Veloso e l’artista più amato dai Baiani George Amado gli esprimevano pubblicamente la loro stima e simpatia. Tra la parte più povera della popolazione, negri e mulatti, “Cabeza Branca” aveva schiere di veri e propri adoratori. ACM era cattolico fervente, ma anche uomo di Candomblè, la religione africana tanto sentita dai baiani anche se non sempre lo amettono. A quest’uomo, da tanti guardato con odio e disprezzo, si deve se si è salvato uno dei prodotti più belli del genio umano, il centro storico di Bahia. Infatti fu il Governatore di Bahia, Magalhaês, a recuperare un pezzo di storia che rischiava di scomparire per sempre. Non possiamo nemmeno dimenticare che ACM, uomo del regime militare fin dal suo nascere nel ’64, non esitò, nell’85, a disattendere le indicazioni dei militari e, con altri dissidenti dell’Arena, si alleò con il partito dell’opposizione, il MDB, facendo eleggere Tancredo Neves, causando così la fine dei generali e l’inizio della nuova democrazia brasiliana. Certamente i suoi nemici potrebbero aggiungere tante altre cose. Lasciamo ai baiani e alla storia il giudizio finale.

Roberto Lovari

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