Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Polemiche sul carnevale di Bahia
Introduzione di Roberto Lovari
Il carnevale è un avvenimento di grande rilevanza in Brasile. In modo particolare quelli di Rio, Salvador, Recife e negli ultimi anni di S. Paolo non solo coinvolgono grandi partecipazioni popolari, ma anche forti interessi economici ruotano intorno a queste grandi feste di massa. Ecco perché quando Veja, il settimanale più diffuso del Brasile, ha pubblicato un pezzo molto duro sul carnevale di Bahia pronta è stata la risposta dell’Assessore al Turismo dello stato di Bahia, Domingos Leonelli.
 
1) CRIMINE. Il carnevale violento di Bahia
    (Veja, 28 febbraio 2007)
     
Non c’è tregua.
Le statistiche smentiscono l’idea che i criminali si riposino durante il carnevale. La criminalità ha mostrato che non ne vuole saper di tregua durante il carnevale. A Bahia, una delle mete più frequentate dai turisti, gli indici di violenza sono cresciuti del 24% rispetto all’anno scorso. Si è verificato un crimine ogni quattro minuti nella capitale baiana. Nel circuito del trio elettrico (carnevale – n.t.) e in altri punti di Salvador sono stati registrati 1403 furti. Prima famoso per lanciare le mode musicali, il carnevale baiano si è rinnovato, questa volta, diffondendo un nuovo tipo di assalto: quello di gruppo agli autobus. Bande composta anche di cinquanta persone hanno attaccato 59 autobus.
Hanno derubato i bigliettai, i passeggeri, hanno depredato i mezzi pubblici. Anche i casi di aggressione fisica si sono moltiplicati nei giorni di festa. La polizia ha registrato 444 fatti di questo tipo, 46% in più che nel 2006. Il Governo baiano ammette che questi numeri non rappresentano tutta la violenza della festa. Dai registri di accettazione degli ospedali è possibile ritenere che gli episodi di aggressione siano arrivati a 1714. Anche se Salvador è la città dove la criminalità è cresciuta di più nel carnevale, è ancora minore di quella di Rio, dove si è verificato un fatto di criminalità ogni tra minuti e venti secondi.
Delle tre principali mete carnevalesche, solamente Recife e Olinda hanno avuto miglioramenti rispetto all’anno scorso. Nei giorni della festa carnevalesca, il consumo esagerato dell’alcool ha contribuito ad aumentare il numero delle aggressioni fisiche. D’altra parte i furti crescono anche perché è aumentato il numero dei partecipanti, fatto che aiuta i ladri. La verità è che abbondano le fantasie (fantasia è anche la divisa dei partecipanti al carnevale n.d.t.) (in tutti i sensi) e mancano le divise (della polizia n.d.t.). Per ridurre la criminalità e non solo durante il carnevale, si enfatizza, sarebbe necessario un controllo di polizia più intenso. Il Brasile, nel frattempo, continua ad essere lontano da un’idea chiara quando l’argomento è la criminalità. Nonostante le preoccupanti statistiche, i governi statali si sono vantati che i loro carnevali sono stati tranquilli. Invece di prendere atto del problema, il Governatore di Bahia, Jaque Wagner, ha accusato la stampa di non meritarsi la sua festa. È stata una dichiarazione infelice.
 
 
2) A Tarde, 27 Gennaio 2007
    Carnevale, violenza e manipolazione.
    di Domingos Leonelli, assessore al turismo dello stato di Bahia.
 
Prima è stato il morbillo e la rosolia e l’invenzione che era necessario vaccinarsi prima di andare a Salvador. Dopo il risalto non contestualizzato dei numeri sulla violenza. Le due questioni sono fondamentali e si prestano a servire come argomento contro il turismo di Bahia. E il turismo è ancora, per Bahia, un considerevole motore dell’economia e generatore di reddito e di lavoro. In relazione al morbillo si sono registrati in Salvador solamente tre casi. Accade che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che, per le malattie sradicate, un solo caso costituisce epidemia. L’Assessorato alla Sanità per questo ha effettuato 900.000 vaccinazione e lo Stato è passato ad essere il luogo più immune del Brasile.
La violenza non è il simbolo del Carnevale di Bahia. In quale città del mondo si tiene una festa con due milioni di persone in 25 chilometri di festa, consumando qualcosa come 17 mioni di litri di birra e bevande (escluso whisky, cachaça e altri liquori) e si registrano solamente 1680 denunce alla polizia, che corrisponde allo 0,1% della popolazione coinvolta nella festa? Nessun turista è stato ferito. Alcuni sono stati derubati del cellulare, come i baiani, nei tre circuiti carnevaleschi si sono registrati solo due casi di morte e una persona gravemente ferita. Per noi tutti e per le famiglie colpite dal lutto è un fatto tragico. Ma non crea un quadro di violenza se mettiamo in conto il numero delle persone nelle strade.
La tecnologia della sicurezza pubblica che la polizia militare ha costruito lungo i molti carnevali costituisce un riferimento nazionale ed è richiesta da molti altri stati. Bahia può essere punita per essere, secondo il Guinness, la più grande festa di strada del mondo.
In San Paolo si sono avute 27 morti in 5 giorni, mentre si sono registrate 5129 denunce alla polizia.
Nel carnevale di Recife-Olinda si sono registrate 22 morti tra il sabato e il mercoledì delle Ceneri, sei di queste nelle aree del carnevale.
Rio de Janeiro ha ritardato la presentazione dei dati della criminalità fino al giovedì.
Come si vede il carnevale di Salvador non è quello che registra più morti e denunce alla polizia. Ciò che abbiamo è un chiaro quadro di manipolazione dell’informazione. Quando ero deputato federale ho partecipato alla discussione sul regolamento della comunicazione sociale ed ho avuto, con il mio amico allora deputato Aloisio Ferreira, un acceso dibattito sul concetto di classificazione delittuosa della manipolazione delle notizie e dell’informazione. Compresi che, peggiore della falsità, di una informazione falsa o di una accusa non veritiera era l’uso manipolato dei fatti veri. Come sopravvissuto all’uso politico di una potente rete di informazione di Bahia, tentai di far vedere ai deputati che i mezzi di informazione, se così si vuole, possono, usando fatti reali, trasmettere al pubblico una visione falsificata della realtà. Ed esemplificai “in extremis”: se la TV Globo desiderasse, in una ipotesi assurda, distruggere l’immagine dell’allora presidente della Camera Luis Eduardo Magalhães, sarebbe bastato isolare, ripetere e trasmettere l’immagine del deputato che esce dalla Presidenza per fumare una sigaretta. In pochi giorni l’immagine del compianto deputato sarebbe stata quella di un tabagista incallito che abbandona i suoi doveri per fumare. Chiaro che questo non corrispondeva alla realtà, ma bensì ad una realtà virtuale. Luis Eduardo, anche se nostro avversario, era considerato da tutti un eccellente Presidente della Camera.
Torniamo al carnevale di Bahia. Immagini della televisione, notizie della radio e giornali mettono in risalto i casi di violenza di una festa che è per il 99% di allegria e cortesia. Nonostante la povertà reale, nonostante la concentrazione del reddito nello stesso carnevale, nonostante la quotidiana violenza della città, anch’essa povera, ciò che si vede in ogni gruppo carnevalesco è la famosa “pipoca”, è l’allegria del popolo baiano a contagiare le centinaia di migliaia di turisti che ci visitano.
In un solo giorno sono approdate sei navi a crociera turistiche. Dodici mila turisti e quattromila uomini degli equipaggi sono sbarcati a poco più di 500 metri dalla festa. Sono andati al carnevale e sono tornati estasiati e felici alle loro navi. Il carnevale di Salvador non è solo allegria e divertimento, è anche lavoro e, in alcuni casi, lavoro con molta sofferenza, come il lavoro del personale dei gruppi carnevaleschi e dei raccoglitori di lattine (per venderle n.d.t.) ma con certezza non è una festa dove predomina la violenza.

torna indietro torna sopra