Brasile & Sud America
 
 
ARGENTINA (BUENOS AIRES)  
Argentina: crolla il sogno della
di Roberto Lovari
Il 10 di agosto rimarrà con certezza nella storia dell’Argentina. Infatti si è celebrato il ”Paso”, ovvero le primarie aperte, simultanee e obbligatorie. Tutti i partiti hanno presentato candidati in tutti i 24 distretti elettorali del paese. I suoi risultati, oltre ad escludere le liste con meno dell’1,5%, serviranno per testare i partiti che il 27 di Ottobre si affronteranno per eleggere la metà dei deputati e un terzo dei senatori della Repubblica Argentina. I dati sono chiari, una sonora sconfitta dei peronisti della presidente Cristina Fernandez de Kirchner. Rieletta con il 54% dei voti nel 2011, sperava di ottenere quei suffragi capaci di poter cambiare la costituzione e assicurarle un terzo mandato nel 2015 per, come chiedevano alcuni suoi accaniti sostenitori, avere una “Cristina eterna”. Subito dopo i risultati con la sua tradizionale sicurezza, gli avversari dicono arroganza, ha tenuto una conferenza stampa attaccando i mezzi d’informazione che starebbero travisando i risultati elettorali. “Anche se non sono i risultati sperati, siamo ancora la forza più consistente del paese”. Con prontezza le ha risposto il grande giornale Clarin, da tempo duro critico della presidente, con un titolo che non lascia dubbi. ”In due anni il Kirchnerismo ha perso 4 milioni di voti”. Significativo è stato l’insuccesso nella grande Buenos Aires che da sola elegge un terzo dei membri del parlamento argentino. E dire che nella campagna elettorale la Kirchner si era spesa con forza e grande disinvoltura. Lei, che negli ultimi anni non partecipava a nessun rito religioso con il cardinale Bergoglio, non ha fatto mancare la sua presenza alla giornata finale della Gioventù Cattolica a Rio de Janeiro. Si è fatta fotografare mentre saluta Papa Francesco, casualmente nella foto compare anche il suo candidato Insaurralde. A Buenos Aires il giorno dopo tutta la città era tappezzata con i manifesti di quella foto. Per non dire di inaugurazioni e cerimonie ufficiali, dove ha sempre accanto il suo candidato. La magistratura ha aperto un’inchiesta sui fatti. Il grande impegno personale non è stato sufficiente a Cristina per evitarle l’umiliazione di vedere il suo candidato arrivare secondo con solo il 29% dei voti contro il 35% di Sergio Massa. Ex capo di gabinetto della Kirchner nel passato, Sergio Massa, sindaco del comune di Tigre, aveva abbandonato il peronismo kirchnerista per presentare una sua lista autonoma. Il successo di Massa ha attirato l’attenzione del potente capo del sindacato CGT Moyano, che ha minacciato di appoggiarlo se la Kirchner continuerà nei suoi comportamenti autoritari ed arroganti. È difficile che il 27 ottobre cambino i dati del Paso del 10 agosto. Le presidenziali del 2015 sono lontane, ma si sono aperti i giochi delle varie forze politiche: chi sceglierà come erede la Kirchner? Il peronismo dissidente avrà un suo candidato oppure si riavvicinerà al peronismo ufficiale? L’opposizione, divisa tra il socialista Binner, Macri del conservatore PRO e la vecchia UCR, saprà trovare un candidato unico? Tutto molto difficile e complicato, ma in Argentina tutto è sempre possibile.

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