Brasile & Sud America
 
 
ARGENTINA (BUENOS AIRES)  
Nasce “Banco del Sur” contro la Banca Mondiale e il FMI
La Redazione
Buenos Aires domenica 8 dicembre ha visto nascere il “Banco del Sur”(la Banca del Sud), una iniziativa venezuelana destinata a finanziare progetti di infrastrutture, di integrazione e di iniziative produttive nella regione.
L’obiettivo del nuovo ente finanziario è garantire l’indipendenza finanziaria del Sud America e liberarla dal controllo degli organismi internazionali di credito.
Non è stato comunicato ufficialmente il capitale iniziale della banca, anche se fonti di stampa parlano di sette miliardi di dollari, versati principalmente dal Venezuela e, in ordine decrescente, da Brasile, Argentina e dagli altri paesi membri.
L’accordo è stato firmato da sei presidenti dei sette paesi membri (Argentina, Venezuela, Brasile, Bolivia, Paraguay, Ecuador e Uruguay).
Il presidente dell’Uruguay, Tabare Vasques, assente alla firma, era rappresentato dal suo ministro degli esteri Reinaldo Gargano. Chavez all’arrivo a Buenos Aires ha dichiarato che avrebbe firmato con i suoi colleghi “l’atto di nascita di uno degli strumenti che saranno determinanti per l’indipendenza dei nostri popoli”. Ha poi aggiunto: “ si tratta di una strategia per l’indipendenza. Centinaia di miliardi di dollari sono depositati nelle banche del nord. Più di 500 miliardi di dollari che sono nostri e sono depositati nelle banche degli Stati Uniti e dell’Europa. Queste stesse banche con i nostri soldi ci fanno prestiti a tassi altissimi”.
A Chavez si è aggiunto Rodrigo Cabezas, ministro delle finanze del Venezuela: “La Banca del Sud nasce come uno strumento che sosterrà programmi e progetti di sviluppo che permetteranno di combattere la povertà nella regione”. Il ministro delle finanze ha ricordato che ai 420 miliardi di dollari depositati all’estero si devono aggiungere i 110 miliardi di dollari che i sette stati fondatori hanno come riserve di stato.
Dopo la firma hanno parlato tutti i presidenti facendo riferimento alla situazione economica e politica della regione ed esprimendo dure critiche al “neo liberalismo” che ha imperato nella decade passata.
Gli osservatori economici e politici non hanno potuto non constatare come vi fossero tre grandi assenti, il Cile della socialista Bachelet, il Perù del socialdemocratico Garcia ed il colombiano Uribe, dichiaratamente di destra.
Questi tre paesi hanno già accordi commerciali di vario tipo con gli USA ed economie in forte crescita.
Molti si sono domandati se il “Banco del Sur” farà la fine di altre istituzioni create con grandi dichiarazioni ideali e politiche, vedi la Comunità Sudamericana o il Parlamento del Mercosur, ma che poi sono finite nel nulla.
Sono in molti nel campo finanziario a ritenere che i 350 o 400 miliardi di dollari esportati nell’ultimo decennio dai sudamericani nei paradisi fiscali di tutto il mondo difficilmente verranno attratti dalla nuova banca sudamericana.

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