Brasile & Sud America
 
 
ARGENTINA (BUENOS AIRES)  
Cristina la “presidenta”
di Roberto Lovari da “L’Avanti” del 30/10/07
Secondo le previsioni, Cristina Fernandez in Kirchner è diventata la prima donna eletta in Argentina. È fatto inedito nella storia del paese e forse del mondo che un presidente uscente consegni la fascia presidenziale alla propria moglie. Certamente è stata la campagna elettorale più scialba e fredda dell’intera storia Argentina. Una recente inchiesta dell’Istituto Poliarchia ha dato dei dati molto preoccupanti, il 73,5% degli intervistati ha detto di non seguire l’imminente processo politico, dato da mettere insieme all’altro, in cui il 72,8% degli argentini dice di non avere interesse per la politica. Certamente questi dati riflettono il pessimismo della società argentina dopo il pesante collasso del paese nel dicembre del 2001.
La campagna elettorale della CFK, come la chiamano gli intimi, ha certamente contribuito ad accendere il dibattito sul futuro del paese. Niente interviste, nessun confronto diretto con gli avversari. Sempre elegantissima, con piglio sicuro e forte, gli avversari dicono arrogante, con toni un po’ populisti e retorici, ha parlato dei successi del marito in campo economico e sociale: una consistente diminuzione della spaventosa disoccupazione. Costante il suo richiamo ai “molti sogni che abbaio realizzato, vi chiedo di impegnarvi il 28 per realizzare quelli che mancano”. In sostanza, dicono gli osservatori, la Cristina ha puntato sulla continuità della gestione Kirchner, che, però in politica estera è difficile dire di quale spessore. Prima e dopo il lancio ufficiale della sua candidatura ha compiuto una serie di viaggi all’estero. L’Argentina ha un disperato bisogno di capitali esteri. Nei mercati internazionali permane sfiducia e diffidenza nei confronti del paese australe a causa della vicenda dei “tango bonds”. Anche di fronte ad una crescita annua dell’8% del PIL, crescita dovuta anche al recupero di produzione dopo la caduta del 20% del PIL nel 2002, i capitali esteri sono riluttanti a finanziare l’apparato produttivo del paese che rischia di bloccarsi per mancanza di investimenti.
Ecco allora i viaggi in Spagna, Brasile e negli USA, dove ha responsabilizzato l’Iran per l’attentato contro l’Associazione Ebraica di Buenos Aires nel 1994 che costò 85 morti innocenti. Si badi bene, quel Iran super alleato del finanziatore principale dell’Argentina, Ugo Chavez. Certamente l’Argentina di Kirchner ha difeso varie volte l’ingresso del Venezuela nel Mercosur, ingesso osteggiato dal senato brasiliano. Ma se il marito è stretto alleato di Chavez, Cristina si è sempre guardata bene dal fare gesti o dichiarazioni di simpatia verso il Presidente venezuelano che le si rivolge sempre chiamandola “Presidente”.
La donna, dicono anche gli alleati, è sì ambiziosa ed arrogante, forse un po’ “parvenu e kitsch”, ma è intelligente e conosce bene le sfide che la aspettano alla Casa Rosada, residenza storica della presidenza argentina.
Il paese, che dopo la seconda guerra mondiale era il più ricco del mondo dopo gli USA, il paese abitato da bianchi, senza analfabeti, con la classe media più estesa dell’America Latina, è solo un ricordo che tormenta gli orgogliosi Argentini che devono assistere quotidianamente all’acquisto da parte degli odiati Brasiliani di pezzi del loro paese, devono convivere con 40% dei 37 milioni di abitanti che vivono sotto la soglia della povertà. Un tempo gli Argentini andavano a vedere le “favelas” del Brasile, ora non devono più andare all’estero, basta recarsi nelle “villas”, le baraccopoli attorno a Buenos Aires. Un tempo si poteva girare a Buenos Aires a tutte le ore del giorno, adesso la sicurezza è diventata uno dei principali problemi, non solo dei portegni. Gli Argentini si aspettano che il nuovo presidente dica loro qual è la vera inflazione del paese, se il 9,9% degli organi ufficiali o il 20% denunciato dalle associazioni dei consumatori.
Che farà Cristina, aumenterà le tariffe della luce, consentendo alle imprese di investire evitando nuove interruzioni di energia molte temute durante l’estate australe? Il marito, essendo l’anno elettorale, ha lasciato fermo il prezzo della benzina, ma così si rischia la paralisi nella fornitura.
Questi alcuni dei temi che avrà di fronte il nuovo inquilino della Casa Rosada.
Last but not least, i rapporti tra vecchio e nuovo inquilino, che tuttavia abiteranno entrambi nella stessa casa essendo marito e moglie. Alla domanda Nestor risponde scherzando: “Primo cittadino o maestro di cerimonie”.
In verità si dedicherà a riorganizzare il partito peronista, fatto che fa aumentare su Internet la diffusione della battuta: “Mancano 1508 giorni al ritorno di Nestor”.

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