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BRASILE (BRASILIA) |
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La neo eletta presidente del Brasile dovrà affrontare molti problemi
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di Roberto Lovari |
Sorprendentemente, solo dopo alcuni minuti dalla chiusura delle urne elettorali dell’ultimo dei tre fusi orari del Brasile, quello dell’Acre, i 105 milioni di votanti hanno conosciuto il risultato del loro voto: la “Presidenta”, Dilma Rousseff, è stata rieletta con il 51,64% dei voti contro il 48,36% dello sfidante Aezio Neves. Il risultato è stato incerto fino all’apertura dei seggi elettorali. Sui giornali di domenica nessuno si avventurava in previsioni. La molteplicità dei fattori in campo rendeva il risultato dell’equazione elettorale impossibile da prevedere. A complicare le cose, ben 13 stati e il Distretto Federale dovevano scegliere chi li avrebbe governati per altri quattro anni. Questa volta sembrava possibile che la storica opposizione del PSDB, chiamato anche “tucano”, potesse porre fine al potere del partito di Lula e della Rousseff, il PT, al governo da ben 12 anni. Il candidato dell’opposizione tucana sembrava avere tutte le carte per vincere. Un gran cognome, Neves, suo nonno nel 1985 è stato il primo presidente del Brasile non scelto dai militari al governo dopo il colpo di stato del 1964. Il nipote è stato per ben due volte governatore dello stato di Minas Gerais, uscendone sempre con altissimo gradimento. Divenuto senatore ha saputo costruire attorno a sé l’unità del suo partito e di tutta l’opposizione. La tragica morte dell’ex governatore del Pernambuco Eduardo Campos e la scomparsa, nel primo turno, della meteora Martina Silva sembrava indicare una sua possibile vittoria. L’appoggio palese e dichiarato di Marina lo aveva fatto balzare per molti giorni in testa alle classifiche dei sondaggi con 4 punti di vantaggio sull’uscente Dilma. Poi, a tre o quattro giorni dal voto, Dilma è risalita in testa e domenica sera è stata dichiarata vincitrice del duello elettorale dal Supremo Tribunale Elettorale. Dilma, nei vari confronti televisivi con Aezio, è apparsa ben diversa dal passato, quando si era conquistata la fama di “durona”, ovvero prepotente ed arrogante. Nel sul intervento rituale di ringraziamento subito dopo la vittoria in un albergo di Brasilia, ha aperto all’opposizione, ha offerto il dialogo, consapevole che la crisi dell’economia e il problema della “governabilità” non permettono il muro contro muro, anche perché l’opposizione, pur sconfitta in parlamento, si è rafforzata notevolmente. Dilma dovrà mantenere in piedi la sua maggioranza in un parlamento in cui i suoi 513 membri appartengono a ben 27 partiti diversi. In questa situazione difficile e complicata riemerge la figura di Lula. L’ex presidente, sempre molto popolare, avrà un ruolo difficile e molto importante, quello di mantenere in vita la maggioranza di Dilma, divisa da molte ambizioni e rancorosa verso il PT per varie vicende elettorali nei 26 stati e nel distretto federale. Il vecchio presidente Cardoso ha rivolto un invito a costruire un governo di unità nazionale per affrontare i grandi problemi che il Brasile ha di fronte. |
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