Brasile & Sud America
 
 
BRASILE (BRASILIA)  
Brasile: Dilma batterà due record, numero di partiti alleati e di ministri.
di Roberto Lovari
In Brasile vi è un gran lavorio politico in vista delle elezioni presidenziali, legislative e statali del 5 ottobre prossimo. Dal Presidente della Repubblica agli altri candidati alla presidenza. La Presidenta Dilma Rousseff, pur data per favorita addirittura al primo turno, ascolta con attenzione l’esperto, Lula, che di elezioni ne ha fatte ben cinque. L’ex presidente sa che i fattori delle elezioni presidenziali aumentano di giorno in giorno. Ad esempio, quanto incideranno i prossimi campionati del mondo e i risultati della squadra del Brasile? L’economia come sarà ad ottobre? Difficile dirlo con tanti dati contraddittori, dati non positivi, come la bassa creazione di nuovi posti di lavoro, la modesta crescita del PIL, che per il 2014 dovrebbe essere del 2,2% o 2,5%, al di sotto della media mondiale e dell’America Latina. Ma nel contempo un dato, quello degli investimenti stranieri diretti (IED), dice che il Brasile mantenne nel 2013 lo stesso livello degli anni passati, con 63.500 milioni di dollari, nel 2012 furono 65.200, nel 2011 furono invece 66.600 milioni. Senza dubbio alcuno il Brasile rimane tra i dieci paesi del mondo favoriti dagli investitori internazionali. Ma di fronte a tante incertezze, Dilma, con il consiglio di Lula, si prepara ad allargare la maggioranza dei partiti che la appoggerà alle elezioni, aumentando il numero dei ministri. Dagli iniziali nove partiti, la Dilma era scesa, in seguito all’uscita del PSB il cui presidente Campos si candiderà alla presidenza. Nei prossimi giorni entreranno altri due partiti, il neonato PROS, controllato dai fratelli Cid e Ciro Gomes, al vecchio PTB. Già il numero dei ministri era aumentato, dai 37 agli attuali 39, la Dilma dovrà fare spazio ai nuovi entranti. Non sarà facile, comunque la sua maggioranza parlamentare rimane ampia, con 357 deputati su 513 componenti il Congresso. Ma, se la maggioranza lavora, l’opposizione non si può dire che stia ferma. Il principale candidato dell’opposizione, il tucano Aezio Neves, segue con attenzione le situazioni che si stanno creando nei 26 stati e distretto federale per l’elezione dei governatori. Per la prima volta dalla sua fondazione, ha messo “in riga” gli stati, dando la priorità alle elezioni nazionali. Guarda agli stati dove vi sono già rotture tra PT e PMDB, come a Rio de Janeiro e Bahia, accettando anche alleanze “strane”, come quella con il Partito Comunista del Brasile nello stato del Maranhao, dove Aezio Neves è molto debole. Altra mossa disinvolta è quella di cedere gli spazi televisivi del PSDB a livello statale a partiti che lo appoggiano alle elezioni presidenziali. Nelle complicate elezioni presidenziali, statali e legislative, si rinnova tutta la Camera dei Deputati e un terzo del Senato, le sorprese non mancheranno di certo.

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