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ARGENTINA (BUENOS AIRES) |
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L’Argentina congela i prezzi fino al primo di aprile
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Di Roberto Lovari |
Senza ombra di dubbio l’Argentina attraversa un periodo difficile e complesso dagli esiti imprevedibili. Il decennio 2000/2010 sembrava in parte aver recuperato i danni provocati al paese dal default del 2001. Decenni di crescita civile, sociale ed economica furono annullati dal fallimento dello stato argentino distrutto da un debito di 140 miliardi di dollari. L’elezione del peronista Nelson Kirchner segna una indubbia svolta. L’Argentina lentamente si riprende e ritorna a crescere. Grazie a ciò, gli indici di povertà scendono dal 39% del 2006 al 27% nel 2007. Nel 2007 gli succede la moglie Cristina e l’opposizione parla di “coppia presidenziale”. L’improvvisa morte di Nestor Kirchner crea una grande onda di emozione che consente alla moglie, in forte discesa nei sondaggi, la rielezione nel 2011 con il 54% dei voti. Ben presto però il paese si trova di fronte a gravi problemi economici e politici. Un grave scontro si accende con l’informazione e in special modo con il potente gruppo editoriale e finanziario del Clarin. Da varie entità mondiali si denunciano le tendenze autoritarie della “Presidenta” Cristina, come ama farsi chiamare. Nel 2012 l’anniversario della guerra delle Falkland- Malvinas, che vide trent’anni fa l’Argentina invadere le gelide spiagge delle isole artiche, ha consentito alla Presidenta di suonare la grancassa del nazionalismo. Lo scontro con l’Inghilterra per il possesso delle isole non è servito né a frenare né a nascondere la crescente inflazione, indicata al 10% dalle fonti governative, al 25% dalle agenzie internazionali. L’incertezza dei dati è costata una severa condanna all’Argentina da parte del FMI. Nel tentativo di frenare l’inflazione, in un accordo tra grande distribuzione e governo, si è deciso di bloccare i prezzi fino al primo di aprile. Da tempo il governo ha sottoposto a rigidi controlli l’acquisto di dollari, nel tentativo di frenare una pericolosa fuga di capitali all’estero. |
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