Brasile & Sud America
 
 
VENEZUELA (CARACAS)  
Chavez apre la campagna per le presidenziali del... 2012!
Ugo Chavez conferma ogni giorno con dichiarazioni e comportamenti la giustezza della definizione datagli dal giornalista esperto di cose latino americane del Nuevo Heraldo di Miami Andres Oppenheimer , “ un leninista-narcisista”. Se ci fosse a Caracas un corrispondente di qualche giornale italiano sicuramente non avrebbe problemi su cosa scrivere su Chavez. Non c’è voluto molto tempo per riprendersi dalla inattesa sconfitta subita il 26 settembre, quando, prendendo solo il 48% di voti contro Il 52 %dell’opposizione, attraverso l’assegnazione precedentemente fatta dall’assemblea nazionale da lui super controllata di più seggi ai collegi dove era in chiara maggioranza, è riuscito ad avere la maggioranza dell’organo legislativo. Al Festival del Cinema di Venezia ha dato vita a dure polemiche, come quella con il corpulento regista americano Michell Moore. Il regista americano, tanto amato da una certa sinistra, aveva parlato di una sbornia con il presidente venezuelano. Tuoni e fulmini, Chavez è astemio, ma in più quell’incontro notturno occasione della bevuta non c’è mai stato. Pertanto Moore è bugiardo, offensivo ed insultante. Se all’estero Chavez mostra il suo temperamento folcroristico ed esuberante, nel suo paese non ha remore a mostrare quello autoritario e deciso a portare il suo paese sul modello cubano. Da metà novembre, mantenendo la promessa di radicalizzare la rivoluzione, l’assemblea nazionale sta accelerando l’approvazione di un sistema economico comunale che installerà nel paese una versione diluita del modello cubano e aumenterà la dipendenza, secondo gli osservatori, dei cittadini dallo Stato. Ormai è cosa nota come i 60.000 cubani presenti in Venezuela muovano i fili di quasi tutti i settori della società venezuelana, in modo particolare i livelli più alti delle forze armate e dei servizi segreti. Questi dati preoccupano sempre più gli Stati Uniti, in particolare la nuova maggioranza repubblicana della camera dei rappresentanti. Grande risalto ha avuto negli USA la vicenda del proprietario della Globovisio, la nota tv del Venezuela , Guillerme Zuloaga , che, dopo aver accusato Chavez di atti antidemocratici, è stato costretto a fuggire dal suo paese perché subito messo sotto processo per ”usura” da una magistratura molto compiacente. Zuloaga ha chiesto asilo politico non volendosi aggiungere agli altri prigionieri politici del Venezuela, che, secondo Antonio Colina, rappresentante degli esuli venezuelani all’estero, sarebbero alcune decine. Il futuro presidente della potente commissione esteri della camera dei rappresentanti Ileana Ros-Lehtinen , ha accusato con grande chiarezza i membri dell’Alba (Alleanza bolivariana delle Americhe) ossia Venezuela, Bolivia, Ecuador e Nicaragua per non dire Cuba, di far vivere le popolazioni di questi paesi in regimi crescentemente oppressivi. Tipica del suo stile la reazione del presidente venezuelano, la parlamentare del nord americana è stata accusata di essere una fascista e l’ha minacciata di farla arrestare su mandato della magistratura venezuelana ”per aver commesso delitti e per cospirazione contro la sovranità del nostro paese”. Pronta e dura la risposta della Ros-Lehtinen: “Chavez non mi farà stare zitta né riuscirà a intimidirmi, considero un onore essere attaccata da un leader autoritario come Chavez, si sbaglia, i suoi attacchi sono di stimolo per il governo statunitense per difendere i diritti umani e le libertà democratiche in Venezuela”. Una ulteriore prova del clima esistente in Venezuela la si trova nella dichiarazione dei primi giorni di novembre al giornale Ultimas Noticias da parte del capo del comando strategico Henry Rangel . “le forze armate nazionali bolivariane (FANB) non accetteranno un governo dell’opposizione se Chavez sarà sconfitto alle elezioni del 2012, le forze armate sono sposate con la rivoluzione socialista guidata da Chavez , l’opposizione obbedisce ad interessi stranieri”. Di fronte alla valanga di dichiarazioni contro questa intimidazione, Chavez ha reagito in tre modi: primo ha insultato duramente il segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA) Miguell Insulza, che si era permesso di condannare le minacce del generale venezuelano. Secondo, sabato 27 ha nominato Rangel alla guida dell’esercito venezuelano, chiamandolo soldato patriota e rivoluzionario. Valutando forse il clima maturo, Chavez ha dichiarato di essere nuovamente candidato per le elezioni presidenziali del 2012. Rivolgendosi a centinaia di studenti ha detto inoltre: ”le elezioni del dicembre del 2012 sono dietro l’angolo, questa rivoluzione non ha la marcia indietro, vinto non ci sarà mai trattativa con la borghesia, voi deciderete se questo soldato continuerà a guidare la rivoluzione oppure permetterete che la borghesia distrugga i sogni del popolo”. Ci sono due lunghi anni prima del dicembre del 2012, tra le molte incertezze una certezza,Chavez non mancherà di fornire materiali per i mezzi di informazione.

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