La questione del terrorista Cesare Battisti vedrà una svolta nei prossimi giorni. La vicenda è tornata all’attenzione dei mezzi di informazione per il comportamento del nuovo membro del STF Dias Toffoli e per una dichiarazione di un altro membro del STF Marco Aurelio Mello. Indicato dal presidente Lula il 30 settembre in mezzo a violente polemiche, l’indicazione era stata ratificata dal senato come previsto dalla legge. Per celebrare l’insediamento Dias Toffoli ha offerto a 1500 invitati un ricevimento con fiumi di champagne. L’evento era stato organizzato dall’AJUFE (Associazione dei Giudici Federali) e costata 50.000 reais, di cui 40.000 dati dalla Cassa Economica Federale e 10.000 dall’organizzazione dei giudici. La cosa è stata ritenuta scandalosa dal prestigioso giornale di centrosinistra La Folha di San Paulo. Un duro articolo ha ricordato a Dias Toffoli che, essendo la Cassa Economica Federale dello stato, in pratica il giudice aveva utilizzato soldi dei cittadini per un avvenimento privato. La Folha, senza mezzi termini, gli ha anche ricordato come non avesse i titoli per quella carica, oltre ad essere implicato in due processi per turbative d’asta. Dias Toffoli non si è scomposto, ha ricordato con arroganza che se è vero che non ha titoli accademici o specializzazioni giuridiche e che è stato bocciato due volte in concorsi pubblici, è anche vero che è un grande avvocato. “L’essere stato per anni l’avvocato di Lula è cosa del passato, in futuro sarò libero ed indipendente”. Dias Toffoli è sicuro di sé perché insieme a Marco Aurelio Mello saranno determinanti per risolvere una questione che sta molto a cuore al Presidente Lula e al ministro della giustizia Tarso Genro, l’accoglimento o no della richiesta da parte dell’Italia di estradizione del terrorista Cesare Battisti.
A settembre, dopo due giorni di discussione, quando quattro giudici si erano già espressi per l’estradizione, tre contro, il presidente aveva annunciato il suo voto a favore e tutto sembrava già deciso, il giudice Marco Aurelio Mello chiede di rinviare per esaminare meglio la documentazione. In Italia la soddisfazione è stata generale, l’estradizione del terrorista assassino sembrava cosa fatta. I giornali brasiliani invece hanno subito sollevato dubbi, Marco Aurelio Mello era stato nominato nel STF dal cugino allora presidente della repubblica. Dopo vari anni di silenzio l’ex presidente Fernando Collor de Mello, dimessosi di fronte alle accuse di corruzione, è diventato non solo senatore del suo stato, ma anche sostenitore di Lula, con cui si è abbracciato di recente con tanto di foto che hanno destato grande scalpore dato il ruolo centrale avuto da Lula a suo tempo nel suo impeachment.
I sospetti dei giornali brasiliani si sono rivelati esatti, Mello , in una dichiarazione fatta a San Paolo il 23 di ottobre, ha detto che voterà contro l’estradizione di Battisti.
Il Supremo Tribunale Federale avrebbe dovuto riunirsi nell’ultima settimana del mese, ma, a causa dell’assenza dal Brasile degli avvocati di difesa di Battisti, il presidente del STF ha fissato l’udienza per il 4 e 5 di novembre. Mello ha anche detto che non vi sono impedimenti che al voto partecipi anche il nuovo membro dell’organo Dias Toffoli, anche se non ha partecipato alla riunione precedente. Con questa dichiarazione è apparsa chiara tutta la manovra portata avanti da Lula e Tarso Genro per capovolgere la tendenza del STF a concedere l’estradizione di Battisti, annullando così l’asilo politico concessogli.
Mello con la sua richiesta di sospendere per esaminare le carte ha dato il tempo a Lula di portare il suo fidato avvocato nel STF in modo tale da avere 5 voti contro i quattro che si erano già espressi per l’estradizione, anche se si dovesse aggiungere, come già annunciato, quello del presidente Gilmar Mendes, ci sarebbe un risultato di parità. In questo caso si procederebbe come fatto nel passato, beneficiando il colpevole, ovvero negando l’estradizione ed accogliendo la richiesta di asilo politico.
Cesare Battisti , salvo sorprese sempre possibili, potrà lasciare nei prossimi giorni il penitenziario di Papuda a Brasilia e farsi un bel bagno nelle calde acque di Rio de Janeiro.
Gli italiani dovrebbero scrivere a Lula “obrigado Brasil!” (grazie Brasile!) |