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COLOMBIA (SANTA FÈ DE BOGOTÀ) |
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Il Manifesto sbugiarda la Repubblica.
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di Roberto Lovari |
In uno scontro tra il giornale Il manifesto e La Repubblica si potrebbe, scherzando, dire quello che rispose Churchil quando lo informarono dell’attentato a Hitler nel Luglio del ‘44: ”Lasciamo che i lupi si sbranino tra di loro.” Possiamo accettare che La Repubblica abbia una linea politica che non ci piace ma non che scriva falsi e assurdità. Como noto ogni venerdì il giornale di De Benedetti pubblica un inserto, quello del 18 luglio è veramente particolare. Prima pagina dedicata alla Betancourt, poi nell’interno una serie di servizi sul tema. Il primo uno scoop eccezionale, nientemeno che una intervista all’uomo più ricercato dai servizi segreti ed invisibile del mondo, Alfonso Cano, il nuovo capo delle Farc. Il giornalista di Repubblica, dopo qualche giretto nella foresta della Colombia(?) lo incontra e ci parla a lungo come se incontrasse un vecchio amico, manca solo la birra gelata come l’ultima volta nel mese passato. Naturalmente il capo dei narco-comunisti dice che sono stati loro a lasciare andare la Betancourt, che sono ancora forti e che controllano ancora un territorio ”che è più di un quarto della Colombia”. Vorremmo ricordare che un quarto della Colombia equivale ad una area eguale a quella occupata dall’Italia. Dopo due pagine di intervista a Cano, lo stesso giornalista intervista il misterioso personaggio che sarebbe stato il mediatore con le Farc che avrebbero ricevuto 20 milioni di dollari per il rilascio dei 15 ostaggi. A questo punto dobbiamo lasciar parlare Il Manifesto. Nel quotidiano comunista del 20 di luglio Maurizio Matteuzzi, esperto di cose latinoamericane, firma un pezzo al vetriolo. Dopo aver espresso ammirazione per l’autore Jordi Valle, per le grandi interviste realizzate , da Marques aCastro, da Uribe a Cano, scrive che l’autorevole radio colombiana Caracol ha definito questo personaggio “un mitomane”. Continua implacabilmente Matteuzzi, l’intervista dell’11 luglio con il presidente colombiano Uribe è stata smentita con una lettera dell’ambasciata colombiana a Roma a Repubblica. Se non bastasse secondo la Colombia questo Jordi Valle non ha mai messo piede in Colombia. Ovvero Il Manifesto alla fine del suo pezzo ci dice che ci si trova di fronte ad una serie vera e propria di false interviste. Ma cosa ancora più grave è che la bufala non è cosa nuova, già nel passato questo Jordi Valle aveva dato bidoni a Repubblica. Il giornale di De Benedetti non ha replicato al Il Manifesto, tentando forse di farsi perdonare dal quotidiano comunista con un pezzo di Omero Ciai contro gli USA. sabato 20 luglio. Nei giorni scorsi il venezuelano Chavez , prima di andare a riconciliarsi con il re di Spagna che lo aveva zittito con una scena che aveva fatto il giro del mondo, è andato in Russia. Tra un acquisto e l’altro di armi i giornali e le agenzie russe, (Izvestia, interfaz, reuters) hanno scritto che il Venezuela o addirittura Cuba avrebbero potuto ospitare basi navali o aeree russe. Chiaramente un‘abile manovra di dichiarazioni e smentite di Chavez e dei Russi, irritati ed impotenti di fronte alla decisione USA di impiantare in Polonia e nella repubblica Ceca basi antimissili. Pronta e decisa la risposta USA per bocca del nuovo capo di stato maggiore dell’aviazione militare Norton Scwartz: ”Se ciò accadesse la Russia attraverserebbe la linea rossa”. Per il giornalista di Repubblica, anche lui esperto del mondo latino americano, si sarebbe trattato solo di uno scherzo dei russi ai danni degli americani che sarebbero caduti nel trabocchetto. Finemente il giornalista scrive testuale: “Poteva crederlo solo un paranoico come Norton Scwartz questa bufala della base russa a Cuba o in Venezuela. Per chiudere in bellezza il nostro termina il suo pezzo cosi: ”D’altra parte come dimenticare che fu proprio l’intelligenza strategica di Castro nel creare la crisi dei missili del ’62 il dettaglio che gli ha garantito mezzo secolo di potere assoluto”. E dire che quegli stupidi degli storici di tutto il mondo scrivono che nel ‘62 russi ed americani furono sul punto di scatenare una guerra nucleare a causa dei missili a Cuba.. Repubblica non solo inventa interviste ma riscrive anche la storia. |
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