Il Presidente del Paraguay eletto il 20 di Aprile, l’ex vescovo cattolico Francisco Lugo ha incontrato per la prima volta il 28 aprile, Nicanor Duarte, presidente uscente del Paraguay e grande sconfitto. Questo incontro inaugura la fase che porterà all’insediamento il 15 di Agosto del nuovo presidente. Certamente la sconfitta di Blanca Ovelar candidato dei “colorados” al governo da più di sessant’anni è un fatto sicuramente storico. Si aggiunga al radicale cambio la singolarità del vincitore, un religioso e vescovo fino a quando nel dicembre del 2006 aveva chiesto alle gerarchie religiose di ridurlo allo stato laicale per potersi candidare alle presidenziali del 20 aprile del 2008. Il cardinale Re aveva risposto subito con una sospensione “a divinis”. La Chiesa cattolica ha affermato che si è vescovi per sempre. Ad aumentare la singolarità e complessità della situazione, Lugo ha non solo chiesto scusa alla Chiesa per il dolore che le sue scelte possono avergli procurato, ma ha anche detto che una volta terminato il suo mandato, intende rientrare nella Chiesa. Il Nunzio apostolico del Vaticano in Paraguay lo ha incontrato ed ha rimesso il caso alle autorità vaticane che hanno preso tempo per trovare una soluzione alla complessa situazione. Non può scomunicare il presidente di un paese cattolico. In vaticano si dice che il caso Lugo non è un caso politico ma bensì di “diritto canonico”. Ma se il rapporto con la Chiesa Cattolica è complicato, quello politico non è da meno. Sulla sua vittoria hanno subito tentato di mettere il cappello i vari Chavez Morales, per non dire Castro. Ma la situazione è differente da quella che è apparsa in un primo momento. La sua coalizione è molto variegata, dieci partiti, sindacati ed associazioni indigeniste, dall’estrema sinistra al centro. E dentro la coalizione di Lugo, alleanza patriottica per il cambiamento (APC), la maggioranza degli eletti è del partito liberale radicale autentico, una forza di centro che ha espresso il vice-presidente Federico Franco. Con grande chiarezza Federico Franco ha dichiarato che il nuovo governo avrà un programma di sinistra moderata come è nel Cile della Bachelet, di Tabare Vazquez in Uruguay o di Lula in Brasile. Nessun rapporto privilegiato verrà portato avanti con il Venezuela di Chavez. Il nuovo governo non avrà comportamenti popolisti. Una correzione e aggiustamento della linea politica appare al momento della vittoria necessaria perché occorre ricordare che in Paraguay non esiste il premio di maggioranza per il presidente eletto. Una volta finiti i festeggiamenti per la grande vittoria sono riapparsi i numeri dei vari candidati. Anche se i risultati finali saranno resi noti solo il 23 maggio, le forze nella camera e nel senato del paese sono quasi uguali tra APC e i colorados, ai quali si devono aggiungere quelli dell’unione nazionale dei cittadini etici, ovvero del generale Lino Oviedo, e del partito Patria Cara dell’impresario Pedrol Fadur. E’ pertanto indispensabile fare accordi per assicurare la governabilità del paese. Si sono già sviluppati gli incontri e gli scambi di idee. Lugo non è solo senza maggioranza, ma si è trovato subito di fronte ad un muro di no per la sua principale richiesta durante la campagna elettorale, la sovranità energetica. Con questa parola il Paraguay intende esprimere la sua richiesta di rivedere con il Brasile le modalità del trattato di ITAIPU, la più grande centrale idroelettrica del mondo. Centrale la cui proprietà è dei due paesi che si impegnano a vendere all’altro ciò che non consuma del 50% di sua spettanza. Il Paraguay consuma solo un 50%, il resto lo vende al Brasile. L’energia elettrica che viene da ITAIPU rappresenta il 20% del consumo totale di energia elettrica del Brasile. Lugo ha chiesto che i 200 circa milioni di dollari pagati per l’energia diventino 2 miliardi. Lula, che ha subito pesanti attacchi per un suo atteggiamento “morbido” di fronte alle nazionalizzazioni di Morales, ha detto subito che i trattati vanno rispettati. Lula sta lavorando per costruire il suo delfino o per un terzo mandato. Successive dichiarazioni del Ministro degli esteri del Brasile, Celso Amorin, hanno ceduto il passo ad un atteggiamento meno duro, da parte sua Lugo ha detto che bisogna costruire una commissione mista tra Brasile e Paraguay per trovare “un prezzo giusto per l’energia di ITAIPU“ la pietra che canta in lingua guaran, la lingua indigena parlata da tutti gli abitanti del Paraguay. |