Le ragioni di questo quindicinale on line sono semplici, anzi semplicissime. Vogliamo usare questo potente strumento rivoluzionario che è internet e in nostro interesse, rafforzato da antiche e frequenti presenze, per l’America del Sud per informare, far conoscere e far rispettare questa parte del mondo. A nostro parere le informazioni e la conoscenza di questa zona del globo sono incredibilmente scarse. Senza voler entrare in un lungo discorso basti pensare che nessun grande giornale italiano ha un corrispondente fisso in America Meridionale. Certo ci sono molti bravi inviati speciali che conoscono bene questa realtà, ma è sempre cosa diversa dal corrispondente fisso. Certo ci sono sedi ANSA in molte città e una sede RAI a S. Paolo, quella stessa RAI il cui inviato, nelle recenti elezioni brasiliane, ha definito l’avversario di Lula “il socialista Alckmin”. Ci solo pochissime riviste e alcune fortemente politicizzate al punto di essere quasi apologetiche. Grande ruolo svolge l’Istituto Italo- Latino Americano (IILA), ma purtroppo solamente a grande livello culturale o solamente per ristrette fasce di popolazione. Ecco perché non è affermazione infondata o superficiale dire che l’Italia si è quasi dimenticata dei quasi diciotto milioni di chilometri quadrati e dei trecentosettanta milioni che abitano l’America Meridionale. E dire che decine e decine di milioni di questi cittadini sono i figli e i nipoti di quei milioni di italiani che per un secolo e più, dal 1860 al 1960, lasciarono una patria matrigna per trovare condizioni di vita migliori. Le lingue del Sud America sono lo spagnolo e il portoghese, ma gli italiani in molti paesi furono quasi alla pari con gli spagnoli e diedero contributi significativi, insieme ai portoghesi, nel creare la realtà umana del sub continente americano. Intelligente quanto dice l’ambasciatore Incisa di Camerana in un suo scritto sulla rivista Limes del 2003 dove afferma che vi sono vari Occidenti: il primo l’America del Nord, il secondo l’Europa, il quarto l’Australia – Nuova Zelanda ed infine un terzo Occidente ovvero l’America Meridionale. Quattro parti di una stessa civiltà, di uno stesso mondo, uniti da forti legami religiosi, culturali, linguistici e razziali.
Noi speriamo che l’Italia e l’Europa superino prima possibile questo loro oblio. Ma vogliamo essere ottimisti! Vogliamo sperare che la risoluzione approvata il 25 settembre del 2003 dalla Camera, che impegnava il Governo ad inserire l’America Latina tra le priorità della politica estera dell’Italia, diventi una realtà nell’azione in primo luogo del Governo. Vi sono segnali che fanno ben sperare. Il recente viaggio di Fassino, le dichiarazioni del Ministro D’Alema nel suo incontro con Lula di voler dare grande attenzione all’America Meridionale, l’attivismo del sottosegretario delegato al Sudamerica, on. Di Santo, il recentissimo accordo di cooperazione con la Bolivia, firmato dal vice Ministro Sentinelli, sono segnali significativi e atti concreti che fanno sperare bene.
Noi ci riterremo soddisfatti anche se un solo viaggiatore di internet, attraverso quanto da noi scritto, si sarà informato, avrà conosciuto, rispetterà di più gli uomini e le donne che vivono in questa parte meravigliosa del mondo. |